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Marino rivela: “Stavo portando Modric al Napoli, con il presidente formulammo l’offerta. De Laurentiis intelligente, ma…”

Redazione

Il dirigente Pierpaolo Marino ha parlato questa mattina delle ultime situazioni di casa Napoli

Il noto dirigente sportivo, Pierpaolo Marino, è intervenuto nel corso della trasmissione "Un calcio alla radio" in onda sulle frequenze di Radio CRC: "Oggi allo stadio ci sarà il vuoto. Sicuramente la situazione è stata gestita male. Io vivo a Udine ma so delle varie polemiche, e il problema è che De Laurentiis, che nemmeno con me si è comportato bene, pur essendo intelligentissimo, mette dei limiti di autonomia quando sa di aver appreso da te tutto quello che poteva. Da lì, poi decide di scaricarti perché diventi un personaggio scomodo, com'è accaduto con Higuain e Sarri. Lui vorrebbe demolire tutto il passato, rinnegava anche la storia del Napoli. Per fargli recuperare la sigla SSC feci una guerra, rischiai anche di andare via.

Milito e Lewandowski? Sì, li stavo portando. Avevo preso anche Modric.

Quando andammo in Serie B e facemmo la Supercoppa di C, giocammo a La Spezia. All'andata mi svincolai dai soliti controlli dei giornalisti, che erano molto scatenati, e andai a Zagabria per una partita tra la Dinamo e l'Hajduk Spalato insieme a un intermediario, ossia l'avvocato Sorrentino.

Seguivo un calciatore in scadenza interessato al Napoli, ma mi accorsi subito di Modric, che giocava da ala e all'epoca aveva 19 anni. Dissi a Sorrentino che quella sera avrei voluto fare un'offerta per quel ragazzino. Telefonai a De Laurentiis e mi feci autorizzare ad arrivare fino a 8 mln; il presidente mi disse di sì. Quella sera andammo a cena ma non trovammo le formule per tesserarlo con la garanzia che poi potesse tesserarsi se il Napoli fosse andato in A. Temevamo di perdere quei milioni, siccome non potevamo prendere extracomunitari.

Per Lewandowski, invece, andai a vederlo in Austria, a pochi km dal ritiro azzurro. Mi piacque tantissimo e volevamo prenderlo, ma non vollero vendercelo. Non cominciammo nemmeno la trattativa, poiché volevano vendere al mercato tedesco. Milito, infine, me lo fece perdere un giornalista napoletano, perché andai a cena con i suoi intermediari ai tempi del Saragozza. Il presidente me lo vendeva per 10 mln, andai per formulare l'offerta e stavamo al Bvulgari. Tuttavia un cameriere napoletano, in contatto con questo giornalista, gli diede lo scoop. Su uno dei quotidiani napoletani uscii la notizia in primo piano e questo pregiudicò tutto, poiché si scatenò Enrico Preziosi, da sempre geloso del Napoli. Appena seppe di questa notizia, contattò l'entourage di Milito e contando sul debito morale che il calciatore aveva, lo convinse ad andare al Genoa".