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L'ex arbitro, Luca Marelli, intervenuto ai microfoni MilanNews.it ha commentato l'arbitraggio di Luca Banti nella finale di Supercoppa Italiana giocata ieri sera a Gedda. Di seguito l'intervista completa:
Ieri la direzione di Banti ha lasciato molto a desiderare. Gattuso non ha gradito l’atteggiamento dell’arbitro.
"Conosco Luca Banti da tanti anni e non è il tipo che possa avere un atteggiamento arrogante. Ci sono altri arbitri che potrebbero cadere in questo difetto. Banti è una persona educatissima. Ieri sera non ha avuto la miglior serata della sua stagione, anzi, è stata la peggiore in un campionato finora perfetto. Può essere che possa avere avuto qualche attimo di nervosismo. Ad esempio, la frase che ha detto a Gattuso alla fine - "Stia tranquillo, ho visto io" - è sbagliata concettualmente. Sarebbe stata giusta nel caso in cui non ci fosse stata la tecnologia, ma oggi una frase di questo genere non ha senso, perché non si possono avere sempre certezze. In campo capita spesso di avere una visuale totalmente libera ma di avere una percezione completamente sbagliata che può dipendere da mille motivi: un giocatore che passa davanti, un battito di ciglia... Mostrare una certezza di questo genere davanti a un episodio così dubbio, soprattutto - rivedendo poi le immagini - con una visuale tutt’altro che libera, è un errore che non mi aspettavo da un arbitro con l’esperienza di Banti".
Secondo lei, quel rigore c’era o no?
"Non c’è niente da discutere: il rigore su Conti era netto".
Gattuso si è lamentato molto per il fuorigioco sbandierato a Cutrone nel primo tempo. In questi casi, cosa dice il protocollo VAR?
"Chiariamo un punto: in sede di interpretazione del protocollo e di azioni che possono essere sottoposte alla revisione VAR, è stata data una direttiva - esterna al protocollo - che è quella di mantenere bassa la bandierina fino alla conclusione dell’azione, nel caso in cui ci sia una posizione di difficile interpretazione. Ieri l’errore dell’assistente Preti è stata proprio questo: non ha rispettato la direttiva su un episodio veramente molto complesso. Io non ho certezza che la posizione di Cutrone fosse regolare o meno. La sensazione, è che potesse essere regolare, ma non abbiamo certezza. L’errore è stato commesso da Preti che ha alzato la bandierina con troppa fretta. Non abbiamo potuto utilizzare il VAR, la tecnologia tridimensionale ci avrebbe aiutato a capire se il fuorigioco ci fosse o no. Quello è un errore concettuale di utilizzo della bandierina da parte dell’assistente. Qui l’arbitro non c’entra niente: in quel caso Banti non poteva lasciar correre, perché una volta che viene segnalato un fuorigioco a trentacinque metri dalla porta, il direttore di gara non può lasciare andare. Se un guardalinee viene "abbassato" da un arbitro, che non ha la sua stessa prospettiva e profondità né la sua posizione, perde fiducia e questo diventa un problema per il proseguo della partita. So che è un concetto particolare, più arbitrale che giornalistico, però funziona così. In quel caso Banti non ci ha pensato due volte a fischiare il fuorigioco, perché doveva fidarsi: se non ci si fida degli assistenti è finita. Detto questo, è un errore molto grave".
Romagnoli ha parlato di una diversa gestione dei cartellini. Matuidi, ad esempio, non è stato ammonito per un brutto fallo su Calabria. È d’accordo?
L’errore è non aver estratto il cartellino giallo. Banti ha sempre avuto questo metodo di arbitraggio, quello di essere piuttosto raziocinante sulle sanzioni disciplinari, tende sempre a scendere di un gradino sull’intensità dei falli. Oggettivamente, i falli di Matuidi e Kessié sono diversi, non si può pensare che siano uguali. L’intervento del giocatore juventino è certamente imprudente e andava punito con il cartellino giallo, ma quello di Kessié è un grave fallo di gioco: gamba tesa, ginocchio rigido e diretto sulla gamba di Emre Can. Detto questo, come aveva risolto Banti? Aveva risolto con niente su Matuidi e con un giallo su Kessié, proprio perché lui aveva scalato di un gradino. Il problema è che il VAR, trattandosi di un’ammonizione, non può intervenire sul primo episodio, sul secondo, invece, il VAR non è tenuto a intervenire ma deve farlo, perché si tratta di una espulsione. Se non avesse espulso Kessié avrebbe commesso un errore. Questo è un episodio molto importante, soprattutto per quella che sarà l’evoluzione nei prossimi anni della tecnologia. Pensiamo a un allenatore come Gattuso, che è stato un centrocampista e di quei falli ne ha fatti e subiti decine. Se avesse avuto a disposizione un "challenge" l’avrebbe chiamato per ammonire Matuidi. In quel caso si sarebbe fermato il gioco, Kessié si sarebbe tranquillizzato e non sarebbe stato espulso. Purtroppo la tecnologia e il protocollo VAR hanno dei limiti e uno di quelli più evidenti è proprio questo. Su un cartellino giallo, che può essere fondamentale nel proseguo della gara, non si può intervenire, mentre si è obbligati a farlo su un cartellino rosso. Così si arriva al paradosso di ieri. Il problema è che tra l’intervento di Matuidi e quello di Kessié non ci sono due scalini di differenza. Gli scalini sono espulsione, ammonizione e niente, al limite ce n’era uno ma non certo due: punire con l’espulsione uno e con niente l’altro è una discrasia pesante, secondo me è l’errore più grave commesso da Banti, perché l’ha fatto da solo".
Nel complesso, quindi, hanno ragione Gattuso e Romagnoli a protestare per un presunto diverso trattamento da parte di Banti?
"Sono un arbitro, quindi tendo a essere di parte. Diciamo così: ieri Banti, che è una gran brava persona, è incappato in una giornata non positiva e ha scontentato più una squadra che l’altra. Ecco, mettiamola così. Anche se... devo dire che ci sarebbe da discutere anche sull’intervento di Zapata. Soprattutto per quello che abbiamo visto quest’anno, questi tocchi di mano sono stati puniti nel 90% dei casi. Soprattutto sono stati rivisti. È vero che c’è stato qualcosa in più a sfavore del Milan, però è anche vero che questo episodio di Zapata, se fosse stato un mese fa in campionato, non so come sarebbe stato valutato. Per quanto mi riguarda, io sono molto più per il rigore che per niente, perché il movimento del braccio del colombiano è curioso: sembra che vada verso il pallone".
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