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MEXICO CITY, MEXICO - JUNE 22: Argentina player Diego Maradona outjumps England goalkeeper Peter Shilton to score with his 'Hand of God' goal as England defenders Kenny Sansom (top) Gary Stevens (c) and Terry Fenwick look on during the 1986 FIFA World Cup Quarter Final at the Azteca Stadium on June 22, 1986 in Mexico City, Mexico. (Photo by Allsport/Getty Images)
La leggenda argentina Diego Armando Maradona, questa mattina, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di AFAPlay, in cui ha parlato del mondiale vinto con l'albiceleste nel 1986 e delle prime volte che è sceso in campo da ragazzino. Il Pibe De Oro, inoltre, ha spiegato com'è nata la Mano De Dios, gesto che ancora oggi viene ricordato da ogni appassionato di calcio nel mondo.
L'ESORDIO CON L'ARGENTINOS
"Si giocava contro il Talleres alle tre o quattro del pomeriggio. Faceva un caldo incredibile. Ma eravamo poveri, talmente poveri che mi presentai con i pantaloni di velluto. Erano gli unici che avevo. Quando i giocatori dell'Argentinos mi videro vestito così, pensavano mi fossi confuso con l'abbigliamento. Ma la realtà è che non avevamo un guardaroba".
"Avevamo una squadra mediocre. A Barranquilla ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti cosa pensavamo l'uno dell'altro. Avevamo giocato in quei giorni contro lo Junior e non eravamo riusciti a superare la metà campo. Eravamo scarsi, molto scarsi, una banda di cani. Decidemmo di non andare a Bogotà e andammo direttamente in Messico. Lì il gruppo si fece forte". Sulla mano de Dios: "Quando la palla si era alzata mi sono detto 'Non la prenderò mai, vieni giù per favore. Ho avuto un'idea: mettere una mano e mettere la testa. Quando sono caduto non ho capito dove fosse finita la palla".
"Guardo: rete! Inizio a gridare: 'Gol! Gol!" E Checho (Sergio Batista, ndr), quell'idiota di Checho mi chiede se avessi segnato con la mano. 'Tappati la bocca, idiota, e abbracciami' gli dissi. Lì iniziarono ad abbracciarmi tutti. Anche Valdano mi chiederà: 'Non dirmi che è stato di mano?' E gli rispondo lo stesso. 'Dopo ti dico, smettila di rompere le palle' ".
QUANDO DIEGO PIANSE PER IL POCHO
"El Pocho si presenta con delle scarpe verdi e mi chiede se mi piacciono. Gli rispondo: 'No, se indossi queste con me non ti allenerai'. Poi si presenta con un paio azzurre. Il Pocho è stato l'unico che ho dovuto lasciar fuori dalla lista in Sudafrica.
Piangevo per Lavezzi. Ma era una questione tra lui e Martin Palermo. Ma al Titan dovevo molto. Beh, anche al Pocho. Però dovevo decidere".
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