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Maradona, l’ex compagno Muñoz: “Il Barcellona non seppe proteggerlo, tutti aggressivi con lui”. Il racconto
L'ex calciatore del Barcellona e anche della Sampdoria, Víctor Muñoz, nel corso di una lunga intervista per infobae.com ha parlato dell'epoca di Maradona con la casacca blaugrana. Il compagno di squadra di Diego ha cercato di analizzare e approfondire le circostanze che non hanno permesso all'ex Pibe de Oro di consacrarsi in Spagna.
Di seguito alcune delle sue dichiarazioni:
"Era molto giovane e introverso. Quando andò al Napoli, raggiunse la maturità necessaria che non aveva trovato al Barcellona. Era una personalità riconosciuta, anche in Italia, difendendo gli interessi del Napoli, un club povero del Sud. Già aveva un altro impatto. La sua personalità si trasformò nel tempo. Se fosse arrivato al Barcellona più adulto, avrebbe avuto una vita più tranquilla e avrebbe ottenuto più successi. Con un Maradona matura, il Barcellona si sarebbe trasformato nell'araba fenice degli anni '80. Fu grandioso vederlo, sia nella parte sportiva che personale poiché era un ragazzo umile e molto vicino a tutti".
"Maradona ha definito l'epoca degli anni '80 però non con il Barcellona a causa degli infortuni e dell'epatite che contrasse. Parte della colpa è anche dell'ex presidente José Luis Nuñez, che non seppe proteggere una figura come Maradona, che arrivava in Spagna. Figure così vanno protette. Oggi Messi è molto più protetto per poter inscenare certi spettacoli. Non è stato così per Diego per la durezza con la quale si giocava e i rivali che lo pestavano per non farlo muovere. L'aggressività che si mostrava contro di lui era terribile".
"Andò via dal Barcellona per diversi motivi. Non s'intendeva con la dirigenza del Barcellona e col presidente Núñez, che non fece nessuno sforzo economico per trattenerlo. Al di là delle circostanze dell'ultima sfida che giocò contro l'Athletic Bilbao in finale di Copa del Rey, che finì in rissa. Furono importanti anche le lesioni, che lo stopparono, e l'epatite che ebbe durante la permanenza nel club. Lo privò della continuità. Inoltre, c'è da considerare la mancata maturità prodotto della sua giovinezza. Un cumulo di circostanze non aiutarono a che Diego restasse. Poi - conclude Muñoz a infobae.com - c'è da aggiungere l'offerta economica del Napoli per convincerlo. Per tutto ciò il suo agente comprese che l'Italia sarebbe stata un buon luogo affinché potesse calcisticamente mostrarsi".
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