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Maradona, come si sarebbe trovato nel calcio moderno? Lo spiega un’università

Bruno Stampa
L'interessante studio di un ateneo australiano

Per tutti, addetti ai lavori e non, Diego Armando Maradona è stato e rimarrà eternamente una delle icone assolute di questo meraviglioso sport che è il calcio. La sua tecnica divinamente sublime, l'imprevedibilità e le sue straordinarie magie hanno fatto sognare per anni la piazza di Napoli così come il popolo argentino, raccogliendo probabilmente anche meno di quanto avrebbe meritato. Si sprecano ovunque, dai social ai bar passando per le strade, dibattiti sul Pibe de Oro e su quale calciatore sia stato il più forte della storia tra lui e l'altro grande Diez della storia del calcio argentino, Leo Messi. Una risposta oggettivamente giusta, naturalmente, non esiste anche perchè il confronto è con un calciatore che gioca in un'epoca e, di conseguenza, in un calcio molto diverso. Eppure c'è chi ha provato a fornire un interessante strumento di riflessione.

L'impatto di Maradona nel nostro calcio per l'Università di Melbourne

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Uno studio sulla vita di Maradona all’Università di Melbourne ha evidenziato che se il Pibe de Oro avesse giocato nei giorni nostri in ogni partita ci sarebbero state in media 5 ammonizioni per gli avversari, 1 espulsione causata ogni 2 partite. Cosa che non avveniva negli anni ‘80. Sono state analizzate 158 partite dal 1978 al 1988. Maradona era più veloce di Leo Messi nel dribbling. In progressione e nella visione di gioco. Il gol vs l’Inghilterra fu realizzato in 9 secondi e 77, percorrendo 62 metri. Leo Messi fece un gol simile vs Getafe ma con 2 dribbling in meno a 52 metri dalla porta percorrendo la distanza in 9 secondi e 52 Maradona calciava le punizioni con traiettorie più inclinate di Messi di ben 7 gradi. Dal 1978 al 1988, in 10 anni, Maradona ha fatto il doppio dei dribbling rispetto a Leo Messi dal 2004 al 2014. Maradona subiva 1 fallo ogni 9 minuti, Leo Messi 1 fallo ogni 26 minuti.