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Maninetti (MilanInter24.net): “Napoli favorito nel doppio confronto. Higuain? Vuole vincere un ultimo trofeo”

Redazione

Luca Maninetti, collega di MilanInter24.net, ha parlato della situazione del Milan a pochi giorni dal match contro il Napoli

Il Napoli si appresta a vivere la sfida di sabato sera contro il Milan a San Siro, match che si replicherà il 29 gennaio per i quarti di finale di Coppa Italia. Per prepararci al confronto ma anche per conoscere le ultime sul mondo rossonero la redazione di calcionapoli1926.it ha contattato il collega di MilanInter24.net, Luca Maninetti.

Che Milan è quello della stagione 2018-19?

"Il Milan in primis ha un solo e semplice obiettivo: centrare il quarto posto Champions, fondamentale per battere e convincere l'UEFA. Bisogna sottolineare perché Elliott ha sposato la causa rossonera, facile dire: ''Siamo qui per portare ad alti palcoscenici il Milan'' – in realtà Elliott è qua per gestire una situazione, creatasi tra Berlusconi e Yonghong Lì, a dir poco critica. Il fondo americano ha investito per vendere fra 3-5 anni ad un nuovo acquirente, una volta che sarà risanato su tutti i punti di vista l'ambiente. Da qui possiamo partire a parlare di Higuain e del momento che si è creato dal suo arrivo all'ormai cessione".

Ecco: il passaggio del calciatore argentino al Chelsea è oramai cosa fatta. Come nasce e si svolge la trattativa?

"Higuain è sempre stato un giocatore carismatico, con la C maiuscola, fin troppo emotivo. Fino quando si è sentito indispensabile per la squadra e amato dal pubblico di San Siro, ha mostrato tutta la sua qualità offensiva. Ai primi errori ha iniziato a perdere la testa. Non può un giocatore della sua stazza e maturità aggredire in malo modo i compagni solo per un passaggio sbagliato, ci sta ad arrabbiarsi ma sino ad un certo punto. I goal non arrivavano più e il buio sopra a Milanello dominava le menti di Leonardo e Maldini; riscatto o no, di questo passo il Milan non sarebbe arrivato in Champions. Da qui la scelta societaria di modificare i piani: riscattare Higuain senza Champions sarebbe stato un danno permanente al fondo economico, contando che oltre ai 36 milioni di riscatto il Milan avrebbe dovuto pagare i quasi 8 milioni di stipendio per i prossimi anni. Per questo motivo spunta Piatek. Non bisogna assolutamente spaventarsi sul costo esorbitante del cartellino, perché a fari accesi, il polacco per il prossimo triennio costerebbe 20 milioni in meno di Higuain. Ovvio, è una scommessa che dal canto mio, in un momento così chiave della stagione, non avrei fatto. C'è anche da comprendere, però, la scelta non solo della Società, ma anche di Higuain stesso nel voler cambiare aria: l'argentino vuole avere certezze, vuole essere considerato inamovibile e soprattutto vuole vincere con una squadra completa, in ogni reparto, dunque chiudere la sua carriera con un trofeo europeo. E' un consenziente divorzio quello tra Higuain e il Milan. Lui vuole vincere qualcosa, il Milan è un progetto in divenire e passi falsi con l'UEFA, in questo momento, non può permetterseli"

Il Pipita sarà sostituito da Piatek, un calciatore che il Milan è riuscito a strappare a una grande concorrenza

"Leonardo spera di aver trovato l'arma della Serie A, ma rimango scettico. Centrare la Champions con un Higuain in meno, la vedo molto dura, visto che personalmente lo reputo ancora uno dei migliori attaccanti in quel ruolo d'Italia, se non di Europa, però mai sottovalutare questo Milan, d'altro canto sin ora senza l'argentino ha sempre portato in cassaforte punti. Higuain volerà a Londra e Piatek mercoledì svolgerà le visite mediche di rito alla clinica La Madonnina. Quest'ultimo, operazione da 35 milioni + contropartita tecnica: uno tra Bertolacci, Halilovic o un talento della Primavera, il primo favorito. In conclusione la partita Milan – UEFA, è ancora in fase di stallo: da una parte i rossoneri hanno rispettato le regole del Fair Play Finanziario, prevenendo ad un possibile quinto posto a fine stagione, ma se poi la figura di Higuain sboccia a Londra e il Milan chiude poco sotto alla quarta piazza, non oso immaginare cosa diranno i tifosi".

In che condizioni arriveranno i rossoneri alla sfida contro il Napoli?

"In questa fase della stagione il Milan sembrerebbe aver preso piede. A inizio anno Gattuso veniva criticato perché la sua squadra vinceva, senza un gioco e per di più subiva sempre goal. Dopo i pareggi deludenti con Bologna e Frosinone e la sconfitta casalinga contro la Fiorentina, davano per certo l'esonero del tecnico rossonero. Qui è stata brava la società a dare fiducia a Rino, che io reputo una grande persona, umile, carismatica ma schietta e decisa. Negli ultimi anni non ho mai potuto vedere un allenatore così al Milan. Gli manca esperienza? E' lui stesso che lo fa presente, ma ha sempre lavorato con grande professionalità. L'ho sempre difeso e lo difendo ancora. E' l'allenatore giusto, serve come il pane, il suo futuro è già scritto. Tornando al campo, i rossoneri hanno subito solamente tre reti in sette gare di campionato, non a caso sono ora la quarta miglior difesa della Serie A.

Adesso è arrivato il momento di dimostrare quanto di buono è stato fatto nell'ultimo periodo: eliminando la Sampdoria in Coppa Italia, che non è di certo una squadra sprovveduta, perdendo 1-0 contro la Juventus, mettendole paura per tutti i 90 minuti, anche con le varie ingiustizie del caso e battendo un ostico Genoa nel gelido di Marassi.

La squadra è un po' sfortunata sul piano fisico. La stagione 2018/2019 probabilmente sarà ricordata per il notevole numero di infortuni, che hanno colpito i ragazzi di Gattuso (ride). A livello mentale sta molto bene, sa esaltarsi in questi momenti, come successe ad Udine.

Suso è senza dubbio l'arma in più di questo team, però, sarebbe un errore dire che il Milan dipende dalle giocate dello spagnolo. Paquetà, secondo me, è un ottimo acquisto. Sul piano tecnico la squadra ci ha guadagnato e la sua qualità è visibile ad occhio nudo. Deve crescere ma se è stato premiato come il miglior giocatore della Brasilerao, un motivo ci sarà. Vorrei anche far notare la forza fisica di Bakayoko: a inizio stagione è stato fischiato e messo sotto accusa più volte, ora ogni tifoso rossonero ha in mano un rosario nella speranza che venga riscattato in estate. Come per Higuain anche il futuro del francese è legato alla qualificazione alla prossima Champions League".

Come sarà affrontare due volte la stessa squadra ma in competizioni diverse?

"Il Napoli, a mio avviso, resta la favorita in entrambi i match, d'altronde con un Milik così in forma e con un allenatore come Ancelotti vincente, campione e competente, c'è poco da dire. Mi aspetto due grandi gare, ricche di goal e giocate di classe. Lo spettacolo non mancherà a San Siro, nemmeno in Coppa Italia. Se devo essere sincero, con tutto il rispetto che ho per la Coppa Italia, in quanto trofeo comunque importante, il Milan deve puntare tutte le sue forze sulla sfida di campionato. Vincere la Coppa Italia, significherebbe guadagnare circa 5-7 milioni di euro e ottenere il pass per l'Europa League. Alla società, sul piano finanziario, servirebbero almeno 30 milioni e i tifosi sognano il ritorno in Champions da diverso tempo; per questo motivo mi sembra più logico e vitale puntare tutto sulla quarta posizione in campionato".

Infine, ieri si è concluso un inatteso affare di calciomercato: Boateng è passato al Barcellona. Di che trattativa si è trattato?

Boateng al Barcellona mi ha sorpreso. Quando arrivò al Milan nel 2010, me ne innamorai subito. La sua grinta e fame sono sempre state la forza di questo giocatore, oltre che una discreta tecnica e una grande capacità di inserimento.

"A dir la verità, dopo la sua cessione e quel piccolo ritorno nel 2016 mi autoconvinsi, che fosse finito. Mi ha smentito in cinque mesi al Sassuolo. Il suo amore per il Milan è vivo ma ora come ora non riesco a vederlo nel gioco di Gattuso, ancor di più in quello di Valverde.

Il Barcellona ha tanti campioni, da Messi a Suarez, da Coutinho a Dembelé, a Vidal. Non so se questo Boateng sia in grado di soffiare il posto a ''certi personaggi''. Passare dal Sassuolo al Barcellona è un enorme salto di qualità. A questo punto gli auguro il meglio e per la seconda volta di farmi ricredere. Operazione da 1,9 milioni di prestito con diritto di riscatto a 8,2 milioni, per un totale di circa 10 milioni di euro".

di Sabrina Uccello

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