Nella vittoria preziosissima contro la Roma Lorenzo Insigne ha fornito un'altra prova significativa e ora sta raggiungendo la Nazionale di Roberto Mancini. Ai microfoni di 1 Station Radio l'ex calciatore Francesco Baiano ha sottolineato il valore indispensabile del classe '91 sia per il Napoli che per l'Italia e ha toccato altri temi di rilievo.
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Baiano: “Insigne è un giocatore fondamentale sia per Gattuso che per Mancini. Vi racconto di me e di Diego”
Nella vittoria preziosissima contro la Roma Lorenzo Insigne ha fornito un’altra prova significativa e ora sta raggiungendo la Nazionale di Roberto Mancini. Ai microfoni di 1 Station Radio l’ex calciatore Francesco Baiano ha...
Insigne si prepara a regalare i suoi colpi di classe a Mancini
Dopo avere fornito un'altra grande prestazione contro la Roma Lorenzo Insigne è pronto a riabbracciare la Nazionale di Roberto Mancini. Nel corso della trasmissione “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio l'ex calciatore Francesco Baiano ha parlato dell'ottimo momento di Insigne e di altri temi in casa Napoli. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:
"Lorenzo è il capitano. Giocatore importante per gli schemi del Napoli e anche per la Nazionale. Calciatore capace di fare la differenza, critiche su di lui ingiuste, è un essere umano e può avere difficoltà come è successo altri. Il fatto che Gattuso lo faccia giocare sempre, dimostra quanto il tecnico creda fortemente nel capitano azzurro. È normale che Insigne giocando così tante partite, non può essere sempre al massimo, ma anche quando non è al top della condizione, lui da sempre il 100% in campo. Gattuso sta disputando un ottimo campionato con il Napoli. Come dico sempre, i conti si fanno alla fine. L’obiettivo della società è il quarto posto, avrebbero potuto fare qualcosa in più in Europa League, ma gli azzurri sono perfettamente in linea con il programma".
Il miniciclo di vittorie del Napoli era prevedibile?
"Il problema del Napoli di quest’anno sono stati gli infortuni: ha perso a coppie i due difensori, i due centrocampisti e anche i due attaccanti titolari. Tutte le squadre fanno fatica con questa gran mole di infortuni. Qualcuno punta sempre il dito contro gli allenatori, ma la differenza in campo la fanno sempre i calciatori. Mi aspettavo questo mini ciclo di vittorie del Napoli in concomitanza con l’eliminazione dall’Europa League. Quattro vittorie e un pareggio, quest’ultimo buttato via all’ultimo secondo, una follia da un fallo laterale, ma fanno più male i due punti persi che gli errori commessi. Nonostante questo intoppo il Napoli ha successivamente iniziato a macinare. L’Europa League è una competizione che ti toglie l’anima, e competere su più fronti diventa logorante. Con le vicissitudini del caso, se il Napoli riuscisse ad arrivare in Champions sarà sicuramente anche per l’eliminazione dall’Europa.
Settimana tipo?
Giocare una partita a settimana è sicuramente un vantaggio, soprattutto nel preparare il match che vai ad affrontare, ma quando non hai determinate personalità, giocare una o due volte a settimana non cambia molto".
Koulibaly?
"È il giocatore più importante della difesa, colui che ha personalità e che dà sicurezza al reparto. Kalidou è tra i primi cinque difensori al mondo. Averlo nel Napoli è un qualcosa di importante, per la squadra e per la difesa".
Mertens?
"Altro giocatore fondamentale. Un calciatore che sa giocare a calcio e che permette anche agli altri di segnare. Dries è entrato nella storia azzurra, quando ti manca una personalità così importante è ovvio che vai in difficoltà. È vero che alle spalle ha un giovane di prospettiva come Osimhen, Dries è Dries".
Sull'attuale momento del Parma
"I ducali attraversano un periodo positivo sotto il punto di vista del gioco, ma catastrofico da quello dei punti. D’Aversa ha ridato una quadratura al Parma, ma i risultati sono quelli che sono. Quando vinci 2 a 0 e ti recuperano, l’anno sembra essere già segnato".
Sull'operato di Commisso
"Credo molto in questo presidente, che ha idee molto importanti. Ha iniziato costruendo il centro sportivo, anche se la burocrazia in Italia sta destando non pochi problemi. Ha idee importanti, vuole creare lo stadio nuovo per la Fiorentina. Bisogna avere pazienza, ma sono fiducioso sul progetto del presidente".
Un ricordo di Maradona
"Quando mi allenavo con lui, già sapevo che stavo giocando con il più grande di tutti i tempi. Sono stato fortunato. L’umiltà. Era il più grande e non lo hai mai fatto pesare ai suoi compagni, gli volevano bene tutti”.
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