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BOLOGNA, ITALY - NOVEMBER 14: Luigi Maifredi technical adviser of Brescia Calcio during the Serie A match between Bologna and Brescia at Stadio Renato Dall'Ara on November 14, 2010 in Bologna, Italy. (Photo by Roberto Serra/Getty Images)
Luigi Maifredi, ex allenatore ed oggi opinionista, è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio per parlare del Napoli, della Juventus e della sfida che vedrà coinvolte queste due squadre giovedì. Di seguito le sue dichiarazioni.
Su Juventus-Napoli
"Credo che il Napoli non possa proseguire come ha fatto nelle ultime partite. Ha risentito delle tante assenze. Se Spalletti è riuscito a rimotivare la squadra, dirà la sua. La Juventus, al di là delle recenti vittorie, non mi ha ancora convinto. La Juventus è tagliata fuori dalla corsa scudetto. Troppi punti di distacco dall'Inter. E' rientrata nella corsa per i primi quattro. Devo dire che era impensabile che la Juve recuperasse punti da squadre come Atalanta e Napoli ma si sa: il calcio non è una scienza esatta".
Sulla Juventus
"Non è mai una sola persona il problema. Dopo 9 stagioni, ha avuto un ridimensionamento anche a livello mentale. Aver mandato frettolosamente uno dei più forti al mondo, ha contribuito a creare un clima di insicurezza. Allegri era abituato a gestire giocatori top; ora ha preso in mano una squadra da ricostruire e, al momento, non voglio dire che abbia fallito ma sicuramente sta avendo tanti problemi. Alla Juve servirebbe come il pane Osimhen. La Juventus non ha quel giocatore che prende palla e fa salire gli altri. Morata e Kean non lo fanno. Questa Juventus è lontana parente della prima di Allegri. Se pensiamo che giocava con Pirlo, Pogba, Vidal. Chi ha inciso di più in positivo o negativo nella Juventus? Allegri ha cercato di cambiare, ma ancora non è abbastanza per dare un'identità".
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