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Christian Maggio, ex capitano azzurro e difensore del Benevento, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Repubblica, soffermandosi sulla sfida Champions tra Liverpool e Napoli. Ecco quanto evidenziato:
"Tiferò per loro, stavolta possono farcela. Di quella partita ho tanti flash da brividi. Il gol di Lavezzi ci fece sognare per un po', poi entrò Gerrard e ci mandò al manicomio con la sua tripletta. L'urlo di Anfield non l’ho mai dimenticato, da paura".
Anfield non è uno stadio come gli altri?"Assolutamente no. Era vecchiotto allora, ma col suo fascino. Ho saputo che lo hanno ristrutturato: bello, moderno e più maestoso. A rendere unico Anfield è il feeling viscerale tra Reds e tifosi. Mentre gli inglesi cantavano l'inno del Liverpool, pur essendo abituati al San Paolo, io e miei compagni avevamo tutti la pelle d'oca".
Vi tradì l’inesperienza?"Era già un Napoli con grandi giocatori: su tutti Lavezzi e Cavani. Sapevano però di essere una squadra in progress. Ad Anfield cominciammo a prendere confidenza con i grandi club internazionali e gli stadi monumento: fu un rito d'iniziazione per la Champions".
Che arrivò l'anno dopo, sempre in Inghilterra..."Esordimmo all’Etihad di Manchester contro il City e fu un successone. Vantaggio di Cavani, su mio assist. Poi il pari di Aguero. Ma il turno lo superammo noi, contro ogni pronostico. E quell'exploit ci rese più forti".
Fu l'inizio della scalata in Europa."Il Napoli è l'unico club italiano che da 9 stagioni di seguito gioca in Europa, dove esperienza e autostima pesano come il talento. Per questo gli azzurri non tremeranno ad Anfield: ormai giocano tutti in Nazionale e hanno Carlo Ancelotti".
Cosa sa di Ancelotti?"Che i miei ex compagni sono pazzi di lui: Ancelotti dà fiducia a tutti, senza distinzioni tra titolari e riserve. Con il Liverpool la sua esperienza sarà un valore aggiunto. La squadra avrà bisogno di coccole e tranquillità, non di pressioni. Pure Sarri era bravo, ma aveva un concetto del lavoro maniacale e meno adatto per queste gare".
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