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Il 28 maggio 2017 a Bruxelles è una splendida giornata: c’è chi ne approfitta per andare a mare (beh…il mare del Nord non è la Costa Smeralda ma, in periodo di astinenza, chi si accontenta gode…così e così…), c’è chi va passeggiando per foreste e boschi che circondano la capitale belga; c’è chi va a visitare città limitrofi nelle Fiandre o in Vallonia. C’è chi però, in barba al raro (e per questo prezioso) caldo soleggiato, decide di andare a vedere l’ultima partita del Napoli.
Nel quartiere europeo, dove dominano gli esteticamente discutibili palazzoni delle istituzioni dell’Unione Europea, un gruppo di napoletani va al Club Napoli: si discute su quale sia la migliore pizza del momento a Bruxelles, ci si lamenta del tempo poco clemente in città e si parla di Napoli, dei suoi quartieri, bellezze e contraddizioni…
Inizia la partita e, nonostante il tifoso di turno ipercritico nei confronti di Insigne e di Reina, con una birra trappista belga (sognando una linguina ai taratufi e fasolare con un po’ di Fiano) ci godiamo l’ormai solito spettacolo di una squadra bella, veloce, avvincente e vincente.
Lorenzo spegne (come spesso accaduto quest’anno) coloro che lo accusano di essere sciatto o poco cazzimmoso con un “olio su tela” che solo Caravaggio può eguagliare mentre la Sampdoria sembra un bambino piagnucolante che ha perso i propri genitori in spiaggia. Poco prima Dries scaraventava in porta un gol alla Pippo Inzaghi (e menomale che Sarri non ha ascoltato un luminare del Calcio tale Eziolino Capuano…).
Pausa sigaretta fuori al pub e non si parla del primo tempo (ormai consuetudine di estetica barocca italo-fiamminga) ma di altro: “dove te ne vai in vacanza quest’estate?”, “chi si fa un giro in centro dopo?”, “e patatine e chist fann schifo” …
Il secondo tempo va come il primo: il dominio è così assoluto che Insigne gioca con una radiolina vicina all’orecchio per sapere cosa stia facendo la Roma contro il Genoa mentre Ghoulam guarda su Trivago quale hotel scegliere nei Caraibi. Altri due gol fatti e due gol subiti, giusto per far parlare coloro che affermano come “la Juve non li prenda questi gol” e si esce dal pub.
Nessuno lo ammette ma una lieve tristezza si avverte nell’aria: non sono le nuvole che riportano al consueto grigiore il cielo bruxellese; non sono i ricordi di quelle partite strameritate e pareggiate con Palermo, Pescara e Sassuolo; non sono i due gol della Roma contro il Genoa (di cui il primo probabilmente irregolare); non è solo la consapevolezza di essere usciti dalla Champions con il Real (meritatamente) e con la Juve in coppa Italia (immeritatamente…) ovvero le due squadre più forti al mondo.
Siamo tristi perché questa è l’ultima partita del Napoli, il Napoli più bello e vincente della storia del Napoli. Per due mesi e mezzo addio serpentine di Mertens, tiri a giro di Insigne o diagonali di Callejon. Per due mesi e mezzo addio azioni corali di 30 passaggi a 1 o 2 tocchi, inserimenti di Hamsik, scivolate supersoniche di Koulibaly.
Per due mesi e mezzo addio a quei 90 minuti che ti riportano a Napoli, nelle sue bellezze e contraddizioni anche se a qualche migliaio di chilometri di distanza.
Per due mesi e mezzo addio commenti di Massimo Mauro e Italo Cucci...tutto sommato, il 28 maggio
a Bruxelles è una splendida giornata…
di Mattia Sozio
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