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Lukaku: “Napoli meravigliosa. Dopo la prima gara chiamai Mertens. Su Conte e scudetto…”

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Le parole di Big Rom ai microfoni di Radio CRC
Ugo Casadio

Le parole di Romelu Lukaku a Radio CRC in vista della sfida al Milan e della lotta scudetto con l'Inter.

Le parole di Lukaku a Radio CRC

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"Mi hanno spiegato la napoletanità? Dopo un paio di giorni già capisci che rappresenti un popolo, mi sono bastati due giorni in albergo per capire. Dries Mertens poi già mi parlava di tutto, ero molto preparato, ma ho capito tutto una volta arrivato. A noi giocatori questo ci dà sempre una carica in più. Anche quando giochiamo fuori casa abbiamo tanti tifosi che vengono a supportarci. Napoli è una città vivibile, io però da anni sono sempre focalizzato sul mio lavoro quindi la vivo poco, quando però esco a cena è sempre meraviglioso. Discorso ai compagni in Belgio? Tu giochi a calcio per vincere. Per lo scudetto dobbiamo guardare partita dopo partita e poi vediamo dove arriviamo. Ogni partita sarà una finale. 400 gol? Una cosa incredibile, ma è più importante il risultato domenica.

Sulla sfida al Milan e la telefonata di Conte

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Il Milan è forte, ha tante qualità, ma noi abbiamo fiducia in noi stessi, ci stiamo preparando al meglio. Il gol al Milan dell'andata è uno dei più belli in stagione. Attacco bene la profondità su un gran passaggio di Anguissa. Quando Conte mi ha chiamato in estate? La telefonata è arrivata molto prima di agosto, mi ha chiamato e mi è bastato pochissimo per accettare. Io so di cosa ha bisogno il mister e lui sa di cosa ho bisogno io. Abbiamo un rapporto speciale ma non sono un privilegiato, anzi si aspetta molto da me. A me piace questa responsabilità.


Su Inter e Atalanta

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Differenze tra Inter e Atalanta? L'Inter è la favorita, hanno una grande rosa. L'Atalanta ora sta facendo il passo per lottare, anno scorso hanno vinto l'Europa League e ora vogliono aprire un ciclo. Noi possiamo avere una sorta di rivincita sull'anno scorso. Nessuno pensava che potessimo essere qui. Ora però sei in alto e devi lavorare il doppio e continuare a spingere. Differenze con altri club? Non tante, quando arrivi per aprire un ciclo sei già mentalizzato. I tifosi vogliono sentire di nuovo la sensazione della vittoria, non si accontentano di vincere una volta. Ogni vittoria porta goduria.

Sul rapporto con Napoli

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Se mi sento come Mertens? Si, ogni giorno di più. Ogni giorno che passa sono sempre più napoletano. Grazie a Mertens ho incontrato tante belle persone, adoro questa città. Allenatore in futuro? Una parte della mia testa dice di sì, una parte ancora no. A fine stagione faccio una settimana di corso di allenatore e da lì capirò tante cose. Emozione del primo gol al Maradona? Quando sono entrato durante il riscaldamento, non ho mai sentito così tanto calore. Dopo la partita scrissi a Dries gli chiesi "ma è sempre così?". Poi dopo sapevo che avrei segnato. Quando i tifosi si scaldano la squadra avversaria va sempre in difficoltà.

Sul rapporto coi compagni di reparto

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Quanto è importante la comunicazione tra noi attaccanti? Parlare tra di noi è fondamentale. Io con Jack e il Cholito parlo sempre. La cosa bella è che sappiamo giocare tutti insieme. Ci parliamo sempre, lavoriamo sempre per la squadra mettendola al primo posto. Fuori dal campo andiamo d'accordissimo, ogni martedì facciamo un torneo di Call of Duty la sera. Gioco alla Playstation con i miei figli, gli ho insegnato a giocare a Fortnite e Fifa. Il più grande gioca nel settore giovanile dell'Anderlecht. Si diverte ed è la cosa più importante, assomiglia molto a me ma è più tecnico di me. Il mio posto preferito a Napoli? Dries mi ha parlato di Posillipo, poi passeggio sul lungomare. Sono onesto, devo ancora visitare le isole. Vivendo molto il calcio ogni tanto devo staccare un po' la spina passeggiando". 

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