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PARMA, ITALY - AUGUST 25: AC Chievo Verona president Luca Campedelli during the Serie A match between Parma FC and AC Chievo Verona at Stadio Ennio Tardini on August 25, 2013 in Parma, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Enrico Lubrano, esperto di diritto sportivo, è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo per dire la sua riguardo la questione delle squadre escluse dai rispettivi campionati. Di seguito le sue dichiarazioni.
Ecco quanto dichiarato da Lubrano sulle squadre escluse dai campionati
"Si sapeva che rischiavano una serie di club tra B e C. Sono stati accolti i rilievi della Covisoc, questi giudizi vengono posti dalla Covisoc ed il Consiglio Federale della FIGC va ad accogliere il parere sostanzialmente vincolante della Covisoc. Si punta a garantire la regolare partecipazione al campionato con un potere di controllo della Covisoc sullo profilo di equilibrio finanziario delle società. Avverso questi procedimenti, le società coinvolte hanno un iter di giustizia hanno tre gradi di giudizio entro un termine molto ristretto di 2 giorni dalla comunicazione del provvedimento".
"Quindi, le società coinvolte se vorranno essere riammesse dovranno fare ricorso presso il Collegio di Garanzia entro sabato presso la commissione ad hoc del Collegio di Garanzia dello Sport. Entro 15 giorni, quindi il 2 di agosto, si avrà la pronuncia da parte della Commissione. Ci sono altri 2 gradi poi di giustizia amministrativa che sono previsti dalla legge 280 del 2003, ovvero TAR Lazio e Consiglio di Stato dove non sono previsti termini specifici però l'esperienza degli anni passati ha mostrato come la giustizia amministrativa dimostra come riesce a svolgere questi due gradi di giudizio nel ordine di 30-40 giorni, in modo da dare una risposta a questi ricorsi prima dell'inizio dei campionati".
"Dovessero rimanere escluse, diventa un tema da dove possono partire queste società. Il tema del titolo sportivo diventa discutibile, anche perché la giurisprudenza ha riconosciuto nel titolo sportivo l'avviamento delle società sportive. La non ammissione fa diventare discutibile se si deve vedere espropriati del titolo sportivo e anche del parco giocatori. Anche perché ci sono possibili fallimenti con 0 euro in cassa per le società come rischio concreto".
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