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Lorenzo Insigne, attaccante del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del quotidia

Redazione

Lorenzo Insigne, attaccante del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del quotidiano spagnolo AS. Stando a quanto riferisce la società azzurra su Twitter, l’intervista è stata realizzata prima...

Lorenzo Insigne, attaccante del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del quotidiano spagnolo AS. Stando a quanto riferisce la società azzurra su Twitter, l'intervista è stata realizzata prima dell'inizio del silenzio stampa ancora in corso.

Sul Bernabeu: “E sarà bellissimo, perché è uno degli stadi più importanti del mondo e giocarci con la Nazionale, dopo averlo fatto con il Napoli, avrà un fascino diverso”.

Sul gol: “Sinceramente fu unico: vidi Keylor Navas fuori dai pali, volevo metterla all'incrocio. Alla fine però mi uscì rasoterra ad effetto, ma andò bene".

Sull'Italia: “Sta dando il suo stile a questa Nazionale, noi siamo cambiati tanto rispetto all’Europeo giocato con Conte. Ventura vuole una squadra giovane e più offensiva, e lavoriamo molto col 4-2-4”.

Sui giovani: “Donnarumma, Bernardeschi, Rugani, Conti, Belotti: credo fosse anche ora. Ce ne sono tanti altri, è un bel mix tra giovani e calciatori esperti".

Sulla Spagna: “È una nazionale davvero molto forte, che riesce a sfornare sempre giovani incredibili: penso ad Asensio, Lucas Vázquez, Bartra oppure Morata. Loro giocano in casa e difendono il primo posto. Non sarà facile”.

Sul modo di affrontarla: “Non ci chiuderemo indietro: abbiamo bisogno dei tre punti, mentre il pareggio non serve a nulla. Andremo al Bernabéu per cercare di vincere”.

Il miglior ricordo di quella sfida all'Europeo?

“Il passaggio lungo che ha feci e diede inizio all’azione del 2-0. Era una Nazionale unita, Conte trasmetteva non solo rabbia ma anche voglia di vincere anche nelle amichevoli”.

La Spagna è cambiata con Lopetegui?

“Ne ho parlato con Pepe Reina, mi ha detto che è un grandissimo allenatore. Ha dato qualcosa in più”.

Negli ultimi tempi ho messo la 10 con l'Italia?

“È stato un onore, perchè è una maglia che hanno indossato tantissime leggende di questo sport. Spero di poterlo fare ancora”.

La 10 nel Napoli?

“Quella è di Maradona e il club ha deciso di ritirarla. Io rispetto Diego perchè è la nostra leggenda, ed anche la decisione del club. Sono felice di avere il 24, è un numero legato a mia moglie”.

L'incontro con Diego?

“È stato come realizzare un sogno, lui è il migliore di tutti i tempi: farsi una foto con lui oppure chiedergli come va mi ha riempito d’orgoglio. Spero che tanti altri giovani napoletani possano vivere l’emozione che ho vissuto”.

Sarri mi ha definito il miglior italiano della tua generazione?

“È un orgoglio, me lo dice da tempo. In molti hanno scritto che Ventura doveva cambiare modulo per me: devo dire che questi complimenti danno fiducia”.

Come hai cominciato col calcio?

“Ricordo che il padre di un mio amico portò mio fratello e altri suoi amici a giocare, io andai a vederli e mi misi a piangere. Dicevano che ero piccolo, ma finii per insistere pur di entrare in campo: non ne sono più uscito”.

Zeman, Mazzarri, Benitez cosa mi hanno dato?

“Zeman mi ha voluto a Foggia e Pescara, si lavora duro ma gli devo tanto. Con Mazzarri, mi sono giocato il posto con Vargas, poco a poco ho conquistato il mio spazio. Con Benitez ho imparato tanto nella fase difensiva, che è fondamentale nel mio ruolo”.

E Sarri?

“Con lui sono felicissimo, a volte discutiamo (ride) però in due anni abbiamo fatto benissimo. Se siamo arrivati così in alto è grazie a lui, ci ha insegnato tanto. Se un giorno lascerà Napoli, andrà ad allenare un top-club, non ne ho dubbi”.

In cosa dovrei migliorare?

“Devo segnare di più, fare più gol: lavoro tanto in copertura e a volte arrivo stanco davanti alla porta, ma mi piace aiutare la squadra ed i compagni”.

Del Piero idolo?

“L’ho sempre ammirato tanto, sia come persona che come calciatore. Però essendo napoletano, la squadra dove giocava mi piaceva un po' di meno (ride)”.

Il tiro a giro?

“Da piccolo lo vedevo tirare sempre in quel modo, cercavo di imitarlo però ora devo cambiare un po' perchè i portieri si stanno abituando”.

Chi è il mio preferito nel calcio attuale?

“Messi, perchè dopo Maradona c’è lui. Mi piace vedere il suo tocco di palla, così come si muove in mezzo al campo. Cerco di ispirarmi a lui”.

Il gioco del Napoli piace a tutta l’Europa?

“Ci divertiamo pure quando ci alleniamo, ma dobbiamo vincere: ci siamo stancati di ascoltare gente che dice che giochiamo bene, ma non vinciamo niente. E' una cosa che mi fa incazzare: quest’anno non dobbiamo buttar via un’occasione, e lo abbiamo capito tutti”.

Tipo di gioco simile a quello della Spagna?

“Sì, ricorda anche quello di Guardiola perchè cerchiamo sempre il passaggio al compagno posizionato nel modo migliore, giocando a 2-3 tocchi”.

In Champions affronterete il Manchester City

“Sarà un partitone contro di loro, siamo felici perchè ci piace giocare con le grandi squadre. E' vero: loro hanno tanti campioni, ma noi non siamo messi così male”.

L'eliminazione col Real Madrid?

“Sapevamo di avere di fronte la squadra più forte del mondo, ma ce la siamo giocata e non possiamo rimproverarci nulla".

Gli assist a Callejon sono già un classico?

“Come attacca lui la profondità, nessuno in Europa. Però non so se glielo hanno insegnato quando giocava in Spagna oppure se è una sua dote innata, è incredibile".

Meritava la convocazione in nazionale?

“Assolutamente, senza togliere nulla ai ragazzi che ha convocato Lopetegui: però sia lui che Raul Albiol meritavano, spero magari di incontrarli ai Mondiali”.

Diventare il Totti del Napoli?

“Questa maglia è il mio sogno. Voglio restare qui il più a lungo possibile. Poi nel calcio non si sa mai: il mercato è impazzito, magari un giorno il presidente riceve un’offerta assurda e decide di vendermi (ride)”.

Si è parlato di un cambio di agente per me?

“Sono molto tranquillo, perché ho appena rinnovato il contratto ed io penso solo a giocare con la maglia del Napoli”.

Sogno il Mondiale?

“Il mio obiettivo è vincere qualcosa con la maglia del Napoli, poi qualificarmi con l’Italia ai Mondiali e vivere in Russia una grande esperienza. Speriamo si realizzi quest'obiettivo...”.

Foto SSCN

REDAZIONE - Armando Inneguale.