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tanislav Lobotka Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’ex giocatore di Udinese e Roma, Gaetano D’Agostino, il quale ha commentato l'andamento delle due romane e del centrocampista azzurro Stanislav Lobotka.
Ecco di seguito riportate le dichirazioni:
"Mi porto dietro le basi, ero dedicato tecnicamente ma ho avuto degli allenatori che mi hanno fatto crescere come ragazzo e come uomo. E' stata la formazione più completa in cui ho vissuto quando ero giovane".
"Mi aspettavo una stagione così con qualche punto in più e qualche prestazione buona rispetto a questa. Quando un allenatore del genere firma per 3 anni o la società vuole vincere subito oppure costruire un progetto con il tecnico. Quando prendi un allenatore di questo spessore ha bisogno di giocatori di livello: la Roma per me è una buonissima squadra, ma non ci sono dei campioni assoluti che ti fanno la differenza. Deve sempre giocare una partita quasi perfetta per cercare di vincere, ma non ho la sensazione che un giocatore che con una giocata possa portarti a casa i tre punti".
"E' più avanzato il progetto di Sarri, mentre Mourinho ti fa salire di carisma e personalità. Per Sarri invece ci vuole più tempo, ma se i giocatori sposano completamente il tuo progetto allora ti puoi divertire, come sto facendo io nel vederli giocare".
"I bianconeri stanno facendo un buon campionato, è una squadra molto fisica che sta mettendo chiunque in difficoltà. Ha dei motori importanti e 2/3 giocatori che alzano il livello come Deulofeu e Pereyra. Il Napoli mi ha stupito contro il Verona perché si è saputa adattare al loro gioco, cercando di verticalizzare di più e costringendo Osimhen a fare duelli assidui. Ha cercato di abbassare la percentuale di errore e questo dimostra predisposizione al sacrificio perché snaturarsi non è facile e dimostra maturità e intelligenza".
"Lobotka-Fabian Ruiz se si vuole fare una partita di palleggio, Lobotka-Anguissa se vuoi fare una partita di sostanza. Per me è imprescindibile lo slovacco rispetto agli altri al momento.
"Sì, ma ci metterei anche Dionisi. Italiano nel costruire una Fiorentina diversa ha portato entusiasmo e gioco diverso a Firenze, al Sassuolo si arrivava già in una squadra costruita con De Zerbi".
"Nel 2009 potevo arrivare, quando feci 11 gol. Fu un mio errore perché avevo già trovato l'accordo della Juve e c'era anche il Real Madrid. Si inserì il Napoli, ma mi sentii di rifiutare. E' l'unico rammarico della mia vita, mi sarei divertito tantissimo".
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