Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa da Castel Volturno all'SSC Konami Training Center alla vigilia di Milan-Napoli. Come di consueto, il mister ha risposto alle domande dei vari giornalisti sui temi caldi (sia tecnici che non) riguardanti questa parte importante della stagione.
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Spalletti: “Milan e Napoli si assomigliano, ma non dipendiamo da Osimhen! Sui rigori…”
La conferenza di Luciano Spalletti
Di seguito le dichiarazioni integrali del tecnico:
"Milan e Napoli sono due squadre che stanno bene, che hanno intenzioni sane. Diventa difficile dire chi è avvantaggiato. Chi saprà prendersi l'anticipo sulle giocate nei 90' avrà ovviamente un qualcosa in più, perché sulla carta sono entrambe le squadre che vogliono vincere e che di conseguenza lasciano spazi ampi. Quelli che gestiranno meglio la palla avranno un vantaggio. La formazione? L'ho pensata..."
Sul livello di difficoltà della gara
"Esame di maturità? Io devo andare in pensione! (ride, ndr). Sarà una bella partita per il calcio italiano e per il calcio in generale. Per come penso io il calcio sono due squadre che si assomigliano. Sono andato a vedere cose del Milan che mi ha fatto piacere vedere perché vorrei farle capire anche ai miei calciatori. Pioli è stato bravo a tenere unito l'ambiente l'anno scorso nonostante le difficoltà, che hanno superato tirando tutti dalla stessa parte fino in fondo. Hanno vinto con un anticipo corto proprio per via di alcune gestioni, alcuni dettagli".
Sui tanti convocati nelle rispettive nazionali
"Sono felice per i miei calciatori che se lo meritano. Mancini ha sempre dimostrato di essere molto attento ai ragazzi emergenti, soprattutto a quelli con buone intenzioni. I nostri è un piacere vederli allenare perché tirano sempre al massimo da tutti i punti di vista: di muscolo, di fiato... Così come il Milan, sono forze di quelle sane perché questi ragazzi giovani vogliono far valere la loro freschezza e intraprendenza, perché lì ci si trova molte cose se si riesce a farle funzionare. Sullo Scudetto? Troppo presto per dire se ce lo contenderemo con loro, che però sono più avanti di noi".
Sul Milan
"Non bisogna perdere palloni perché sono di quelli che amano ribaltare l'azione, non amano pensare con la palla al piede. Noi per far gol dobbiamo portare un po' di gente davanti e i momenti delle palle perse saranno fondamentali per entrambe le squadre. Poi il racconto della partita potrà dare nuove prospettive..."
Sulle parole di Pioli
"Il Napoli è stato costruito con giocatori tecnici, con l'idea che si possa essere un gruppo, una squadra e un assieme che gioca compatto con la stessa idea. Un po' come il Milan: per cui si va a tentare di prendere il meglio per le caratteristiche che si hanno in rose. Alcune cose le abbiamo fatte vedere, ma abbiamo ancora delle possibilità di crescere".
Sulle aspettative estive
"Ero curioso di vedere questa squadra perché sapevo che avevamo delle potenzialità. Poi di essere a questo punto qui non so se me l'aspettavo, perché ancora è troppo poco il tempo e sarebbe potuto succedere altro. Non avrebbe modificato comunque il nostro pensiero sulle possibilità che abbiamo. Il Napoli è fatto di persone appassionate e serie, che giocano con entusiasmo. Per il momento siamo molto contenti e soddisfatti in maniera corretta ed equilibrata, perché poi nel calcio basta un episodio per far cambiare la storia di una partita e di un comportamento di squadra in generale".
Su Lozano e Demme
"Demme a breve tornerà in gruppo, Lozano è pienamente recuperato".
Su Raspadori e Simeone
"Hanno diverse caratteristiche e li abbiamo presi per questa diversità, a seconda delle caratteristiche degli avversari si sceglie. Chi va più in profondità finalizza, chi viene a legare invece fa superiorità numerica e poi te lo ritrovi ugualmente alle spalle della linea difensiva. Non siamo dipendenti da Osimhen come volevate intendere voi, è un po' lo stesso discorso di Kvara. Non vanno sbilanciati i meriti, avremo bisogno di tutti!"
Su Olivera e Mario Rui
"Nel calcio di oggi è consuetudine che i terzini vengano dentro al campo, Mario Rui lo fa perfettamente. Olivera è abituato in modo differente ma sta apprendendo, mentre Di Lorenzo lo fa da sempre e molto bene".
Sul rigorista
"Bisogna averne più di uno, prima di ogni gara si indicano il primo e il secondo. Contro lo Spezia c'erano Politano ed Elmas. Zielinski? Gli è successo di sbagliare ma il primo lo aveva battuto benissimo, è stato bravo il portiere..."
Su Ndombele
"Può giocare play basso, ma se lì si perde la palla possono nascere pericoli. In quella posizione è meglio Lobotka, mentre Tanguy è più lento e più fisico da un punto di vista di impatto. A due sarebbe il suo ideale nel 4-2-31 parlando di sistemi, ma il centrocampista interno può farlo benissimo anche se con meno profondità di Zielinski. Tanguy accompagna centralmente con meno metri di profondità, ma da un punto di vista di conoscenze le ha tutte".
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