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Garcia: “Paura di niente, voglio vincere trofei. Metterò il mio tocco. Sullo staff…”

Giovanni Frezzetti
Giovanni Frezzetti Caporedattore 

La diretta testuale della conferenza di presentazione del nuovo allenatore del Napoli

Inizia l'era Rudi Garcia a Napoli: alle 18 al Real Bosco di Capodimonte si tiene la conferenza di presentazione del nuovo tecnico. Presente il presidente De Laurentiis al fianco dell'allenatore nel bellissimo salone delle feste. Segui con noi la diretta dell'evento.

Le parole di Rudi Garcia in conferenza

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"Il primo regalo del presidente è essere qui. Il secondo sono le ambizioni. Vorrei ringraziare i tifosi per le bandiere e gli striscioni perché mi sono reso conto che sono orgogliosi di questa squadra. Col presidente ci siamo trovati sulle ambizioni, io gioco per vincere. Poi lui ha parlato di Champions ed ha alzato l'asticella, ma sappiamo che anche alcuni club coi soldi hanno atteso 15 anni. Io sogno di vincere trofei. Complimenti per aver vinto lo scudetto dopo 33 anni. Cosa mi spaventa? Non ho paura di niente, se non i problemi di salute. Mi interessa della rosa e questa vittoria dello scudetto deve dare fiducia a ognuno di loro. Con il ritiro ripartirà tutto da zero perché senza il sudore e il gruppo non si arriva a grandi traguardi. Dobbiamo essere umili ed avere grandi ambizioni. Io ho visto una squadra formata non solo da singoli ma di un gruppo che giocava bene e difendeva tutti insieme. Importante avere una panchina così per risolvere le partite. Io amo attaccare ed avere possesso palla, mi piace fare un gol più dell'avversario.

Spero ci sia un Garcia più maturo in questi 7 anni. L’ho detto che sono contento di questo progetto e voglio vivere la città. Mi metterò barba e cappello… Non sarà facile ripetersi e i calciatori devono capirlo. Io non voglio rivoluzionare nulla e non cambierò tante cose. Metterò il mio tocco. Sul 4-3-3? L’ho usato spesso ma bisogna adeguarsi alla rosa. I miei calciatori devono avere cultura tattica e sorprendere l’avversario. Dobbiamo stare attenti a non addormentarci, io sarò la sveglia dei miei calciatori. Alcuni sono giovani e devono crescere. Io non so far altro che lavorare di gruppo per avere una squadra competitiva. Anguissa? L’ho fatto esordire a Marsiglia, era il mio piccolo anche se è una montagna fisicamente. Sono contento di ritrovarlo, è cresciuto un sacco. Ha dimostrato già lo scorso anno di essere un calciatore importante, anche nello spogliatoio. Io con lui sarò ancora più esigente perché lo conosco bene.

Come è cambiato il calcio italiano? Quest’anno le squadre italiane hanno fatto 3 finali nelle coppe europee. Per me è tornato in alto in Europa e spero di portare in alto i colori azzurri. Cosa ho chiesto al presidente? Nessuna, mi interessava solo che il presidente volesse vincere trofei e avere una squadra competitiva. Sappiamo che se arrivano offerte irrinunciabili non potremmo fare nulla. Bisogna capire che nessuno è insostituibile. Abbiamo un grande scouting che ha scoperto dei talenti che nessuno conosceva. Questo Napoli come la mia Roma? Sono contento di chi sta parlando bene di me come Balzaretti. Per me è importante avere intorno calciatori del genere. Spero di trovare un gruppo unito e con voglia di vincere. Io li devo tenere sul fuoco e tenerla viva.Sono stato sostituito da Spalletti a Roma e ora lo sostituisco io. Giocatori come Gervinho li abbiamo in rosa. Devo conoscerli per capire su che tasto spingere per motivarli. Sono tutti diversi ma hanno talento. Stiamo lavorando sul mercato per capire chi resta e chi va via e per migliorare la rosa.


Per me il cuore del mio gioco è sempre stato il centrocampo e la forza di questa squadra è stata questa. Questa rosa ha giocatori forti e da quando ci sono i 5 cambi si può incidere di più sulla partita. Lobotka? È fantastico! E mi auguro di avere un reparto che gioca bene il possesso e che difende subito appena perdono la palla. C’è bisogno di lavoro senza palla e il bello di questo Napoli è che corre. Frasi sulla pettorina come Spalletti? Io trasmetto valori e mi piacciono quelli. I miei ragazzi devono capire che devono sudare e giocare insieme. Per me lo stemma e la maglia vanno rispettate e onorate. Le bandiere in città? La cosa importante è il cuore orgoglio dei tifosi del Napoli, hanno grande senso di appartenenza. Da avversario giocare a Napoli è stata dura, il tifo era incredibile. Farò di tutto per avere quell’ambiente lì e falli divertire. Questa situazione mi darà carica e non pressione. Sarà bellissimo portare lo scudetto in giro. Lo staff? Qui ci sono persone di qualità e ho lavorato a Roma con uno di loro. Io poi porterò 3 assistenti. È molto importante lo staff anche se la guida spetta a me. Aiutano a migliorare il collettivo".