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De Laurentiis: “Spesi 150 milioni rispettando le regole, non siamo club di passaggio”

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 
Le parole del numero uno azzurro

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto insieme al CEO di Lete Nicola Arnone a Villa D'Angelo, di cui ha fatto gli onori di casa Gennaro Varchetta amministratore unico, per la presentazione della nuova partnership tra il club azzurro e Sorgesana. Segui con noi la diretta.

Il presidente De Laurentiis e Nicola Lombardo annunciano Sorgesana come nuovo Back-of-Shirt Partner del Club azzurro. Il numero uno azzurro consegna a Nicola Arnone, CEO della Lete, una maglia con il numero 20 con il nuovo logo Sorgesana sul retro.

De Laurentiis:Con il dottor Arnone abbiamo punti di contatto, due imprenditori che al di là di cosa si dice hanno puntato sulla famiglia. Ci sono denigratori delle aziende a tiraggio familiare, dicendo che non si espanderanno mai. Io non credo che i fondi siano il salvataggio delle imprese, tantomeno nel calcio. Un imprenditore deve dare un'impronta, ma il paese ha spesso abbandonato l'idea di impresa per la presa, ma non riguarda noi".

Arnone: "Io e Aurelio mangiamo lo stesso pane, sono vent'anni che lavoriamo insieme. Se non ci fosse una sintonia, non saremmo qui. Ritengo che alla fine prevalga l'intelligenza come nel nostro rapporto".


De Laurentiis: "Bilancio ultra-positivo, in un paese complicato. Napoli veniva descritta come ingovernabile ed il calcio ha dimostrato che qui si può e si deve lavorare. Noi dobbiamo trasformare beni immateriali in qualcosa di industrialmente valido, contenuti, una palestra di grande allenamento. Con grande stupore quando andai da Carraro al secondo anno di C e dissi 'guardi presidente, secondo me qui non funziona questo, questo questo', lui mi guardò e mi disse 'lo dice lei?', io risposi 'ma perché non si può parlare?', e poi scoppiò Calciopoli. Il vecchio non è mai stato superato dal nuovo, lo dico sempre da Veltroni nel '96 che cambiò le regole del gioco, concetto ribadito da Platini all'Uefa. Il calcio così ha sempre accumulato debiti, io che ho fatto tanti, ne ho acquisti e distribuiti, non ho mai fatto una lira di debiti ed è stato il mio mantra che sono riuscito a trasportare anche nel calcio. Ma quando si dice che il calcio italiano non va da nessuna parte è perché nessuno vuole andare in parti diverse. Tranne alcuni casi, i club non partecipano, per non parlare dei fondi. Un disastro". 

Arnone:"Vent'anni sono tanti, ci sono tanti aneddoti. Ricordo la contestazione quando Quagliarella era in panchina e doveva andare via e Cavani in campo, Cavani fece due gol subito. Dissi allora non è solo bravo, ma anche fortunato. Come Napoleone sui generali, è bravo ok, ma è fortunato? Ricordo anche in Inghilterra, perdemmo sfiorando il pareggio, mia figlia Candida che piange con tua moglie, mi fermai e dissi 'il Napoli è entrato nella mia famiglia', fu una scelta che mi colpì molto. Come giocatori cito uno dimenticato, Zalayeta, l'azione più bella di cui parlo sempre con Reja, stop, tacco e la barriera a Milano non vide la palla. Fu un tocco alla Pelè straordinario, possono esserci tanti ricordi, senza nulla togliere alle vittorie e birichinate sulla maglia".

De Laurentiis:"Si è sempre detto che Napoli sia un club di passaggio: è falso. Oggi non siamo solo un club che lancia campioni, ma anche un punto di arrivo. Uno degli allenatori più forti del mondo ha scelto di venire qui.  In una fase del calcio mondiale che spende meno, noi abbiamo speso 150 milioni sul mercato. Leggo che sono impazzito per aver speso tanto, anche lo scorso anno non abbiamo speso poco così come gli altri anni. Credo che 150 milioni siano alla base di un cambiamento totale. Ripartire da zero significa rifondare ed investire, questo è stato possibile grazie ad un modello di sostenibilità dal 2004. Siamo l'ultimo baluardo di un calcio che resiste al calcio oggetto dei fondi venduto ad interessi diversi da quelli originari. È un calcio che non rispetta le regole falsando le competizioni. Abbiamo vinto lo scudetto restando fedele al nostro modello e valori. Siamo l'altra faccia della medaglia e così vogliamo restare.

In questi 20 anni abbiamo lavorato anche per creare sviluppo su rinascimento napoletano, oggi Napoli è globale, il club dall'inizio ha dimostrato che qui si può lavorare con successo. Da anni enfatizziamo la bellezza della città ed il lato glamour, dal lato dell'auto-produzione delle maglie, non siamo solo una società sportiva ma anche un fashion brand che attira marchi internazionali. Terzo pilastro i diritti d'immagine, da 20 anni detenuti al 100%, dopo una prima fase dove abbiamo portato il club ai vertici in Italia ed in Europa, ora inizia la seconda fase spostando il focus anche su investimenti per consacrare l'azienda definitivamente. Il calcio Napoli sarà consacrato nella sua indipendenza, stiamo procedendo in una riorganizzazione aziendale come club europei, il comparto sportivo ed aziendale e competenze specifiche, per un'interazione di successo. Il secondo elemento è nelle infrastrutture: il nuovo centro sportivo, una casa unica a prima squadra e giovanili, lavorando come non abbiamo potuto fare sul territorio nella prima fase. Manifestato al Comune interesse su un'area già individuata e che necessita di bonifica che faremo a nostre spese. Un investimento anche nel vivaio. Il secondo elemento è l'acquisto e la riqualificazione del Maradona: c'è un gruppo di lavoro interno al club per lo studio di riqualificazione anche delle aree circostanze. Ai napoletani l'eredità di uno stadio funzionale, ma anche un'esperienza quotidiana unica con aree commerciali, interattive, di ristorazioni e museo. In attesa del via libera del Comune alla vendita dello stadio, ma siamo ottimisti: il Comune si libererà di un costo e regalerà alla città un'opera moderna per gli Europei. Se non fosse possibile, opereremo altrove, senza polemizzare, ma sto cercando di assicurare un nuovo stadio anche su nuove zone perché la data degli Europei si avvicina e bisogna rimodulare il Maradona o costruirlo altrove come quinto stadio degli Europei. Bisogna dare garanzie in breve tempo: mi sono anche domandato, devo dare il via ai lavori ed hanno già impegnato lo stadio per i concerti? Napoli è complicata da questo punto di vista.

Un altro elemento è un'ulteriore internazionalizzazione, con una base di tifosi importante e vogliamo attivarla in breve tempo, stiamo per lanciando progetti per la nostra fanbase globale. Un futuro ricco di sfide e opportunità, avremo la vetrina del centenario e siamo pronti a stupirvi con effetti speciali degni dei migliori film. Sono presidente da 20 anni, ma lo spettacolo è appena cominciato. Posso promettervi che fino a quando gestirò il Napoli non indietreggerà mai di fronte a comportamenti predatori e interessi privati. A tutela anche dei giocatori e dei nostri tifosi (il presidente si emoziona e i presenti applaudono, ndr). Il più grande orgoglio è stato vincere rispettando regole e persone, continueremo sempre a competere con questi principi. Dissi che avevo intenzione di rilanciare la città anche grazie al calcio ed oggi ha attenzione globale anche col nostro supporto. Da qui parte un calcio libero, sostenibile ed innovativo".