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Manna: “Non pensiamo allo scudetto, i nostri obiettivi su Kvara e il mercato di gennaio”

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 
Il DS del Napoli è intervenuto al Social Football Summit, soffermandosi su vari temi legati al mondo azzurro

Il DS del Napoli Giovanni Manna è intervenuto al Social Football Summit dallo stadio Olimpico di Roma. Il dirigente si è soffermato su vari temi legati al mondo azzurro insieme ai giornalisti di Sky Sport Gianluca Di Marzio e Luca Marchetti.

"Scudetto? È un po' prematuro, il campionato è lungo. Sappiamo da dove siamo partiti e stiamo cercando di tornare a quello che è stato il Napoli di De Laurentiis. Siamo focalizzati su quello. Non mi dà fastidio sentir dire che sono giovane. All’inizio, però, porta complicazioni perché ti trovi a parlare con persone che ammiravi in TV. Io ho un profilo un po’ diverso, poi perché non sono un uomo che ha giocato. Ad oggi, però, la nostra figura sta cambiando.

Seconda squadra? È complicato. La seconda squadra è sicuramente un qualcosa che non deve essere fine a se stesso. C’è un percorso più lungo e dispendioso dietro. Algoritmi? Penso che siano un supporto. I numeri ti aiutano ma non possono decidere per te. Io sono un romantico credo ancora che lo scouting sia improntato sull’andare a vedere un calciatore. Diritti di immagine? Sapete come funziona il mercato, bisogna essere pronti a ogni situazione perché le cose cambiano. Mi sono trovato la prima volta quest’anno a pensare a questa cosa, in alcuni casi mi sono dimenticato. Io prima convinco il calciatore e poi limiamo i dettagli.

L'ambiente a Napoli? Come dico spesso è importante restare focalizzati sui momenti della stagione. Bisogna restare lucidi sia nei momenti negativi che in quelli positivi. È una città calda che ci sta dando davvero tanto, non me l’aspettavo. Ogni giorno ti trovi in situazioni dove la gente ti chiede e ti senti in dovere di dare. L’anno scorso è stato complicato ma loro sono rimasti positiviL’aspettativa è alta perché due anni fa abbiamo vinto un campionato. In questo momento noi non pensiamo a quell’obiettivo. Dobbiamo restare concentrati.


Conte e De Laurentiis? La mia esperienza ora è estremamente positiva. De Laurentiis ha uno spessore di un certo tipo. Da fuori ero preoccupato ma posso dire che sono contento. Ci ha lasciato lavorare. La scelta dell’allenatore è stata fondamentale. Io ho 36 anni e mi ha aiutato avere un allenatore del genere. Posso dire senza vergognarmi che è stato un allenatore preso anche a tutela mia.

Primo contatto col Napoli? Dopo Juventus-Frosinone mi chiama un numero che non conosco e non rispondo. Lo stesso numero mi richiama il giorno dopo, rispondo e sono Chiavelli. Ho parlato con la Juventus e ho incontrato il dottor Chiavelli. Quando ti chiama una società importante come il Napoli non puoi dire di no. Paura? All’inizio no poi un pochino sì. Con Conte il primo incontro avvenne a casa sua. Prima cosa ci siamo conosciuti perché non ci eravamo incontrati alla Juventus. Voleva conoscere la squadra. Per il piano economico aveva già parlato con il presidente a Ottobre. Subito disse che Di Lorenzo e Kvara non andavano toccati.

Osimhen? Noi avevamo il diktat di fare il mercato con l’uscita di Victor perché voleva andare via. Questo è risaputo e non dico nulla di nuovo. Poi non abbiamo ceduto Victor ma per quanto aveva lavorato bene il Napoli negli anni precedenti siamo riusciti a fare comunque mercato. Rinnovo di Kvaratskhelia? Noi vogliamo premiare il suo percorso nel Napoli. Lui comunque ha altri due anni con noi. Dobbiamo trovare l’accordo su ogni punto. Ne abbiamo già parlato e se non si sbloccherà ne riparleremo a fine stagione. Siamo d’accordo con il calciatore di non distrarci dal campo.

Mercato di gennaio? Stiamo sempre attenti per migliorare la rosa attuale. Coglieremo se ci dovessero essere le occasioni giuste. Va detto che comunque abbiamo investito molto. Le cose vanno fatte con un senso logico. McTominay? All'inizio lo volevo in prestito. L'ho preso con un po' di fantasia".