Tutto pronto per Napoli-Atalanta, gara che si giocherà domani alle 20.45 allo stadio Maradona e che sarà valida per la sedicesima giornata di Serie A. A presentare il match è il mister Luciano Spalletti in conferenza da Castel Volturno.
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Spalletti: “Dries ci guiderà, Ounas è pronto. Gasp? Amo il suo gioco e…” | CONFERENZA
Ecco la conferenza stampa di Spalletti indetta per presentare Napoli-Atalanta
La conferenza stampa di Luciano Spalletti pre Napoli-Atalanta
Di seguito la conferenza stampa di Luciano Spalletti indetta per presentare Napoli-Atalanta:
"Si sceglie con quelli che rimangono, quello che è fondamentale è stare uniti. E per me questa rosa ha già dimostrato, nei momenti di difficoltà, quanto ha a cuore questa maglia e lo si vede in tutti gli allenamenti. Io qualche volta dico a qualcuno di loro: "Guarda che prima o poi ti faccio giocare!", e loro sono subito reattivi, pronti. Poi si abbia in testa, come chiodo fisso, che noi siamo il mezzo per raggiungere la felicità e per quella di tutte le persone che ci sono vicino e ci vogliono bene".
Sulla rosa
"Io lo dico che ho la rosa forte, poi altri non lo dicono. Se si parla di completezza di squadra, ci sono altre più forti. In attacco siamo particolarmente forniti ma per il resto dei reparti ci sono altre più complete. Noi siamo a posto perché non ci garba il contrario ma ce ne sono molte altre che sono molte più toste di noi".
Sullo stato d'animo
"Il mio stato d'animo è sempre lo stesso. Io sono sempre quello che invita i calciatori a stare tranquilli a non cascare nelle provocazione degli avversari, non protestare per le decisioni arbitrali. Gli errori degli arbitri capitano come capita a me di sbagliare qualcosa. Quello che è successo è la perfetta esemplificazione di quello che non bisogna fare, per questo io dovrò pagare la multa. Quando loro fanno cose che non va bene ricevono una multa, questa volta dovrei essere io a pagarla a loro. In certi casi bisognerebbe trattenersi. Questo fatto di stare fuori, lontano dalla squadra, mi disturba e mi dispiace. A me piace stare dentro la partita, anche dentro le complicazioni".
Sullo stato d'animo
"Noi siamo ancora in grado di mandare in campo 16 calciatori. Più di 16 non si gioca in una partita. Anche se ci mancano capitano e comandante, noi abbiamo molti altri alti ufficiali in squadra. Abbiamo gente come Mertens, Di Lorenzo, Mario Rui, Ospina, Rrahmani che ormai è diventato un leader, Zielinski che è più taciturno ma è tosto quando gli chiedi di venire sul campo e di fare un lavoro e molti altri che non sto ad elencare. Noi dobbiamo essere bravi a direzionare la partita e non scontrarsi con le qualità dell'Atalanta. Dobbiamo giocare la palla, non dobbiamo farla diventare sempre una bella butta, sempre un duello. La partita dipenderà da quelle singole parti in cui si ha la palla e non la si ha, in quei piccoli duelli".
Sull'Atalanta
"Dovremmo essere bravi ad avere il possesso palla noi. A non fargli fare il loro gioco. Se loro gestiranno molta palla sarà inevitabile che subiremo le loro caratteristiche. Abbiamo tentano di farlo anche negli ultimi venti minuto mercoledì a Sassuolo e non ci siamo riusciti per un motivo o per un altro. Soprattutto quelle volte che si è recuperato palla, bisogna sforzarsi di riprovare a contrattaccare".
Su Demme e Politano
"Se hanno i novanta minuti? Sono valutazioni che vanno fatte. Rispondere a questa domanda significherebbe dare ulteriori notizie di formazioni a Gasperini che è già bravo di suo (ride ndr.)".
Sullo stadio
"Quanto aiuterebbe lo stadio? Lo stadio ci aiuterà tantissimo soprattutto se sarà come quello visto contro la Lazio".
Su Juan Jesus
"Io lo conosco da diverso tempo, la cosa più significativa in questo senso qui è come viene accolto un calciatore quando entra nello spogliatoio, perché già si è fatto apprezzare per la persona che è in questi anni. Poi ha esperienza e forza da vendere. Farsi trovare pronto è quello che fa la differenza per quelli che giocano di meno ma lui ha tutte le caratteristiche per essere utilissimo".
Su Mertens
"Dries Mertens domani sarà il capitano, ci aiuterà, ci guiderà lui. Voi dovreste dirmi chi è Mertens!".
Sui duelli fisici
"Sicuramente lo smanacciare è fondamentale praticarlo in allenamento. Quando vai in partita poi sei abituato a quei duelli lì, a quella foga. Loro su questo hanno dei vantaggio. Poi la costituzione fisica dà un grande vantaggio. Sfido tutti a trovare un calciatori dell'Atalanta più basso del metro e ottanta!".
Sulla "fase di nessuno"
"Secondo me un calcio di rinvio è una "fase di nessuno". Ti insegnano la fase di possesso e di non possesso, poi c'è la fase di nessuno. Spesso anche sulle rimesse laterali capita che la batte una squadra e la gestisce l'altra".
Su Gasperini
"C'è un aspetto che mi piace del gioco di Gasperini? Mi piace tutto. Lui è stato uno dei primi di andare su un'altra strada diversa da quella che facevano tutti a livello di impostazione di gioco. Poi basta vedere in questi anni dove ha portato l'Atalanta".
Sui troppi impegni
"Cosa possiamo fare noi? Dovremmo farli riposare. C'è anche il costo dei viaggio: albergo, aeroporto, aspetto l'aereo, il viaggio, il pullman due volte, quando torni sei spappolato. Non siamo dei robot ma su questo piano vi dico che ho a disposizione degli autentici professionisti. Qualche volta non mi è capitato di avere a che fare sempre con professionisti (ride ndr.), ma in questo caso sì".
Sullo Spalletti mental coach
"I calciatori hanno molte soluzioni che poi vengono accreditate a me, ma sono loro. A me non è mai piaciuto quando vogliono mettere uno psicologo vicino ad alcuni calciatori anche se potrebbero aiutarli ma quella è una posizione degli allenatori. Bisognerebbe aiutarli un po' anche sulla testa e questo spetta, con equilibrio, allenatore".
Sulla favorita tra Atalanta e Napoli
L'Atalanta è tra le favorite per lo Scudetto come quello del condominio che potevano ambire. Atalanta favorita sul Napoli? Non me ne frega niente di essere la favorita. A me interessa che la mia squadra provi a vincere la partita.
Su Ounas
"Adam è pronto, mi è dispiaciuto non averlo a disposizione in questo momento. Se non ci fosse stato l'infortunio di Koulibaly sarebbe entrato a Sassuolo. Lui è molto potente, ha forza, quando ha l'avversario dietro non se lo fa montare addosso, riesce a mantenere la distanza".
Dall'inviata a Castel Volturno Claudia Vivenzio.
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