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Spalletti: “Voglio un Napoli di scugnizzi. Insigne sarà al mio fianco. Su De Laurentiis e sul mercato…”

Giovanni Frezzetti

Le prime parole del nuovo allenatore del Napoli

Alle ore 15, e per circa 1 ora e 15, è andata in scena a Castel Volturno la prima conferenza di Luciano Spalletti. Sono tanti i temi toccati dal nuovo allenatore del Napoli che ha parlato della rosa che avrà a disposizione nella prossima stagione, soffermandosi su tanti singoli, ma anche del suo rapporto col presidente De Laurentiis e sui tifosi azzurri. Il mister ha anche svelato una frase che ha fatto scrivere sulla casacca dell'allenamento. Di seguito quanto evidenziato.

Spalletti: "Voglio un Napoli affamato e pieno di scugnizzi"

“Buongiorno a tutti è un piacere ritrovarvi. Elmas, Zielinski e Lobotoka saranno a Dimaro. Gli altri andranno in vacanza. Mertens dovrà avere del riposo in più".

Sulle emozioni:

“Sono stato un po’ a casa. Mi sono vissuto la campagna. Sono emozionato, è un lavoro che mi piace. Ho allenatore a Roma nella città del Papa, a San Pietroburgo nella città degli Zar, a Milano la città della moda. Ora allenerò il Napoli e sono orgoglioso. Siederò sulla panchina dove ha giocato Diego Armando Maradona. Qui il calcio e i miracoli sono la stessa cosa”.

Sulla rosa:

“Il Napoli è una squadra forte, ma bisogna vedere quanto ci sia questa consapevolezza. Questa è una squadra che mi piace e mi assomiglia. Da quando ho saputo di essere l'allenatore del Napoli non ho tolto gli occhi di dosso a questa squadra".

La promessa ai tifosi e al presidente:

“L’impegno. Tutti ci impegneremo al massimo. Con De Laurentiis d’impatto mi sono trovato bene perché dice ciò che pensa. Il presidente dice le cose in faccia”.

Sul Var:

“Per me è perfetto, mette in ordine tante situazioni. E si sono fatti passi da gigante!”

Su come motivare i calciatori:

“Sulla casacca di allenamento abbiamo fatto mettere una frase, “Sarò con te. E tu non devi mollare””.

Su Meret:

“Meret e Ospina sono due grandi portieri. Siamo contenti di avere due calciatori di questo livello. Serviranno 23 giocatori forti per gestire tutti i momenti della stagione”.

Quale sarà la cura Spalletti:

“Loro sono già in debito con me, il motivo glielo dirò ai calciatori”.

Le possibili cessioni di FabianKoulibaly e Insigne:

“Io terrei volentieri tutti, ma poi ci sono da fare delle valutazioni. Mi fido di Giuntoli”.

Sul modulo e sul ritorno del pubblico:

“Il 4-2-3-1 sarà la base di questo Napoli, ma poi la differenza la farà la qualità dei calciatori. Lo stadio Diego Armando Maradona pieno di tifosi sarà bellissimo”.

Sul gioco del Napoli:

“Non si può fare sempre la stessa cosa, bisogna sapere variare. Bisogna giocare di squadra ed essere uniti. Non voglio vedere calciatori che fanno quello che vogliono. Dobbiamo stare in 30 metri. Bisogna sacrificarsi quando ci sarà da difendere”.

Sul feeling con gli attaccanti e su Osimhen:

“Victor ha tutte le potenzialità per far bene. Attacca la profondità e con la moda che c’è oggi con l’uscita dal basso va a nozze. Lui è un calciatore che si danna per la squadra”.

Sui calciatori del Napoli che hanno giocato poco:

“L’allenatore deve incidere sui calciatori. Io so che la dirigenza azzurra ha scelto ed acquistato calciatori di livello. Poi ci sta che qualcuno abbia un periodo di difficoltà e che non renda al massimo. Poi sta a noi andare a toccare certe corde e trovare certe motivazioni che tirino fuori il loro valore. Si tratta di un percorso da affrontare giorno dopo giorno”.

Su Inter-Juve:

“C’è stato un cambiamento della classe dirigente. Ho fiducia negli arbitri. Mi fido che non ci sia malafede”.

Sul girone di ritorno del Napoli:

“Avevo dato disponibilità al presidente a gennaio ma preferivo partire a giugno. Gattuso ha dei meriti e io lo conosco bene. Non so cosa sia successo con Cagliari e Verona. La squadra ha vinto tante partite, poi capita la giornata storta”.

Sull’Europa League:

“Tengo molto alla competizione, come alla Coppa Italia e alle amichevoli. Saranno fondamentali gli allenamenti. Voglio che si lavori bene ogni volta e che non si snobbi nulla. Io sono abituato alla campagna e tutti gli animali che ci sono non dosano mai le forze. Dovremo essere così ogni partita”.

L’aggettivo per il suo Napoli:

“Voglio un calcio che somigli alla città e di cui gli sportivi ne siano orgogliosi. Voglio una squadra sfacciata di scugnizzi che credano nel proprio talento”.

Sulla Champions:

“Anche per far quadrare i conti l’obiettivo deve essere quello, ma bisogna avere calciatori forti. Sarà la mia ambizione ed ossessione. Napoli è la città che ha più napoletani in giro per il mondo. Hanno detto che a me la rosa va bene così, ed effettivamente è una rosa forte. Ma per tante questioni il prossimo Napoli sarà diverso da quelli precedenti. Lavoreremo per creare una squadra altrettanto forte”.

Sulla serie su Totti:

“Sono contento di avergli dato i contenuti per fare una serie tv. Ma li aveva anche da soli. Se me l’avessero detto prima gli dicevo un paio di scene per completare l’audience. Ora voglio pensare al Napoli e parlare di Napoli, ci sarà tempo per parlare delle cose meno importanti”.

Sui suoi obiettivi:

“Io penso solo al Napoli, sono qui per allenare bene questa squadra. Mangio una bistecca al giorno, non ho bisogno di una mucca. Voglio portare dei risultati e lasciare il segno”.

Su Insigne:

“Secondo me sarebbe meglio parlare prima con lui che con voi del nostro capitano. Ma di Lorenzo ne parlo solo bene. Ci ho parlato a telefono dopo il gol col Belgio e gli ho detto che a me farebbe piacere fare questo percorso con lui al mio fianco. Poi ci sono altre questioni e quelle le analizzeremo quando tornerà dagli Europei. Ha fatto vedere più volte il suo marchio di fabbrica. Anche Di Lorenzo ha fatto grandi cose”.