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L’URLO liberatorio ha cancellato il periodo difficile. Perchè Arek Milik ha ritrovato il g

Redazione

L’URLO liberatorio ha cancellato il periodo difficile. Perchè Arek Milik ha ritrovato il gol che per gli attaccanti di razza è ossigeno. Per 207 giorni era rimasto in apnea. Aveva esultato l’ultima volta al San Paolo il...

L'URLO liberatorio ha cancellato il periodo difficile. Perchè Arek Milik ha ritrovato il gol che per gli attaccanti di razza è ossigeno. Per 207 giorni era rimasto in apnea. Aveva esultato l'ultima volta al San Paolo il 28 settembre in Champions League nel 4-2 al Benfica, poi il lungo calvario cominciato ad ottobre con la rottura del crociato e una lunga rincorsa per tornare protagonista.

La convocazione col Bologna il 3 febbraio, il rientro in campo al Santiago Bernabeu sono stati solo l'inizio di un lungo apprendistato per scrollarsi di dosso la ruggine dell'inattività e sentirsi nuovamente il bomber che faceva la differenza ad inizio stagione. La girata vincente al Mapei Stadium è la conferma dei progressi, apparsi visibili pure nelle precedenti apparizioni. Milik ha festeggiato assieme ai compagni e poi ha lanciato un messaggio chiaro. 'Mi sento molto meglio rispetto a due mesi fa. Spero di giocare di più. Sono pronto. Ovviamente dipende pure dall'allenatore '.

Che adesso dovrà gestire due campioni dal grande impatto: Mertens è diventato il titolare e un rendimento da 28 gol stagionali — è il suo record personale — fa rima con un feeling quasi naturale nella nuova posizione. Milik, però, reclama spazio e punta ad un impiego maggiore nelle ultime cinque partite di campionato. Un attaccante puro, tra l'altro, può far comodo soprattutto nelle partite in cui è difficile trovare spazi. Il polacco riesce a crearli con il suo movimento: sa allungare la difesa avversaria ma soprattutto è bravo di testa e garantisce un'opzione ulteriore contro rivali che badano soprattutto al sodo.

Mertens o Milik, dunque, il dualismo ha un valore addirittura concettuale: lo spettacolo degli scambi stretti rigorosamente rasoterra oppure la variante del centravanti di ruolo. Il polacco, a dire il vero, è l'evoluzione 2.0 perchè sa arretrare e dettare gli inserimenti ai compagni. Il ballottaggio può diventare tranquillamente una convivenza quando Mertens torna all'antico: il 4-2-3-1, invece, è la soluzione in corso d'opera (ma è stata adottata soltanto dopo il gol di Mazzitelli col Sassuolo e non sull'1-1) e bisogna utilizzarla con maggiore determinazione quando si deve osare. Sarri dovrà perfezionarla soprattutto se il rinnovo di Mertens dovesse concretizzarsi: il Napoli è pronto ad accontentare le richieste del belga (ingaggio di 4 milioni di euro) che però dovrà risolvere le sue questioni personali prima di decidere.

La sua conferma consentirebbe al club azzurro di concentrarsi soprattutto sul portiere. Szczesny è sempre la priorità: i colloqui con l'intermediario che segue la trattativa sono frequenti (ce ne sono stati tre negli ultimi dieci giorni), ma tutto dipenderà dall'Arsenal. Piace ancheSkorupski dell'Empoli che però è di proprietà della Roma. Szczesny non più, e il club dei polacchi — Milik e Zielinski — lo aspetta a Castel Volturno. Repubblica.