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Una lettera dedicata ad Higuain, ci è arrivata alla posta della nostra redazione e noi abbiamo deciso di pubblicarla. Di Raffaele La Pegna:
"Hai pianto per essere uscito dalla Champions il primo anno ingiustamente con 12 punti. Con quelle lacrime ci hai conquistato, anche se oggi sappiamo bene che non erano lacrime per un gruppo ed un popolo ma solo di ambizione personale... ma glissiamo.
Hai appeso un rigore alle stelle, non facendoci qualificare in Champions eppure ti abbiamo confortato, coccolato, eri il nostro eroe e si sa, anche gli dei non sono perfetti.
Ti abbiamo amato quando la tua gente, quella della tua vera terra, ti urlava contro disprezzo per una finale mondiale in cui "ti si magnat nu gol" che solo tu sai come, hai appeso in paradiso un altro rigore decisivo in un'altra finale e poi in un'altra ancora.
"Te sie magnat l'imposssibile" proprio come solo pochi mesi prima avevi fatto in semifinale di Europa League. Ma noi lì, sempre al tuo fianco, ed insieme ad i tuoi compagni ed un allenatore straordinario, ti abbiamo di nuovo dato una spalla sulla quale costruire quel record di gol, raggiunto in rovesciata.
Sai perché lo abbiamo fatto? Perché più che vedere il tuo debole lato caratteriale, tenevamo stretto al cuore, quello forte e determinato che a Doha ci aveva regalato la coppa e ci entusiasmava sentirsi un tutt'uno quando saltavi e cantavi sotto la curva quel motivetto che ormai è il nostro emblema.
Poi d'un tratto e come un ladro, senza dire una parola sei scappato di notte a Madrid a fare le visite per aggregarti ai rivali, quelli che dicevi di disprezzare dopo Udine, perché arroganti e potenti, seppur forti ma non più forti. Ti hanno accolto trionfanti, e godevano più di tutto di averti rubato a noi.
Ti dichiaravano amore, ti chiamavano campione, ad ogni tuo gol contro di noi gioivano il doppio, perché vincevano, come non è importante dovresti saperlo, basta che sia a tutti i costi, ma quelli sono fatti così, ricchi di trofei, poveri di valori.
Ed è qui, sì proprio qui caro Gonzalo, che ti aspettavo, ti aspettavamo tutti. Non sei servito allo scopo, non hai vinto ciò che si aspettavano e volevano a tutti i costi. E che fanno? Ti tritano di insulti, ti sviliscono.
Che tu sia un centravanti straordinario, un campione e poi ancora un uomo con un animo seppur contraddittorio, non gliene frega un cazzo. E lo stai sentendo e provando sulla tua pelle. Ti sta entrando dentro, anche se fai e farai di tutto per far finta di niente, ma nel profondo sai benissimo che senza nessun dubbio te li meriti tutti, hai tradito l'amore di un popolo per il successo e chissà quale idea di grandezza.
Quindi so e sappiamo che un giorno magari lontano, quel "es tu culpa" non potrai non dirlo che a te stesso. Addio, da oggi in poi per me è finita, hai seminato e raccolto ciò che hai meritato.
HASTA LA VISTA".
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