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Lazio-Napoli, suggerimento del CASMS al prefetto sul possibile divieto di trasferta

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 
Il presidente dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive ha parlato a Radio CRC

Maurizio Improta, presidente dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio CRC, anticipando la decisione del CASMS sul divieto di trasferta per i tifosi residenti in Campania per la sfida Lazio-Napoli, valida per gli ottavi di Coppa Italia e in programma giovedì alle 21.00.

"L’Osservatorio è il punto terminale per il dipartimento della pubblica sicurezza di tutte quelle che sono le segnalazioni che arrivano dalle questure d’Italia, in relazione alle competizioni sportive dove ci sono rischi (e parliamo di tutte le categorie: Serie A, B, C, Lega Pro, ecc.). Noi valutiamo nelle nostre riunioni settimanali tutto ciò che ci viene segnalato ed indicato dalle Questure. Per quanto riguarda le determinazioni che assume l’Osservatorio, si esprimono in termini di misure organizzative che vengono suggerite ai questori e ai prefetti interessati. Per quanto riguarda le indicazioni circa rischi alti di scontri tra tifoserie, che si rendono necessarie perché ci sono fatti recenti, pregressi o acquisizioni informative attualizzate e quindi si deve valutare l’eventuale sospensione o divieto di vendita per questa o quella tifoseria, si riunione il CASMS, il Comitato di Analisi. Al termine della riunione del CASMS vengono suggeriti i divieti che i Prefetti potranno fare loro con proprie ordinanze nella provincia di competenza. Questa è la procedura. La decisione ultima è del Prefetto ospitante.

Lazio-Napoli? L’indicazione che è stata data al Prefetto di Roma dal CASMS è quella del divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella Regione Campania. Mentre si autorizza la vendita dei tagliandi per i tifosi del Napoli, ma residenti in altre Regioni se titolari della Fidelity Card della SSC Napoli.

Lo sport deve essere una festa per tutti e non l’occasione per creare turbative, noi dobbiamo provare ad evitare che certe situazioni arrivino a conseguenze peggiori. Noi dobbiamo valutare anche gli incroci tra le varie tifoserie, perché esistono i gemellaggi. I problemi non accadono al campo di calcio, ma durante la movimentazione e le trasferte. Quasi sempre le motivazioni sono altre, a cui io, da uomo che ama lo sport, non trovo nessuna giustificazione.


Io sono qui da due mesi, ho letto il pregresso e studiato le carte passate. Servirebbe un po’ di maturità in più da parte di tutti. Perché se riusciamo ad arrivare ad una soluzione mediata che consenta a tutti di andare allo Stadio, divertirsi, tifare per la propria squadra in sicurezza. Noi sequestriamo spesso e volentieri van e minivan con mazze e materiale per creare disordini.

Noi stiamo cercando con attività volute dal Ministro dell’Interno e dal Ministro dello Sport di impostare un percorso, anche normativo, che consenta di dare efficacia ad alcune misure sanzionatorie nei confronti di chi non rispetta le regole per cercare di arrivare ad una “pulizia” in determinati ambienti. Anche perché non credo che ci siano società disposte a pagare.

Noi applichiamo la legge. Non è una battaglia tra noi e gli ultras che non amano la tessera. Vedere una partita è uno spettacolo e deve esserlo in qualsiasi campo di calcio.

Da uomo di sport mi dispiace tanto che si arrivi a queste decisioni, perché significa non consentire alle persone che non hanno colpe o responsabilità di assistere ad uno spettacolo. Però, ci tengo a sottolineare che con questi provvedimenti tuteliamo anche le persone perbene.

Videosorveglianza? C’è un progetto in atto che sarà portato sicuramente a compimento per la prossima stagione di Serie A, con la Lega si è fatta parte attiva per la ristrutturazione di tutti gli impianti di videosorveglianza. Ma non è quello il problema, il punto è che allo stadio non si va per fare violenza, né durante il percorso. È un problema di educazione e di cultura. Fidelity Card? Per me è utile, perché consentono alla tifoseria una serie di servizi da parte della società di calcio che la emette e sono una dimostrazione di disponibilità del tifoso a non nascondere la propria identità".

Probabilmente lo stesso provvedimento sarà preso anche per i tifosi residenti nel Lazio per la sfida di campionato tra le due squadre in programma al Maradona tre giorni dopo.