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9 punti conquistati, centro classifica, mai una gara sbagliata o una prestazione deludente: si parla poco di questo Verona di Ivan Juric, che si può definire a tutti gli effetti una delle sorprese di questa prima parte di stagione. Erano in tanti tra gli addetti ai lavori, in estate, a posizionare gli scaligeri nelle ultimissime posizioni della griglia di partenza, con poche chance di salvezza, una promozione ai play-off dopo una stagione in serie B tra alti e bassi, una squadra assemblata con troppe incognite e scommesse, fin qui tutte vinte (Tutino a parte), e un allenatore che secondo la critica comune era il primo a dover subire un esonero.
Invece, come detto, la squadra veronese non è mai andata sotto né sul piano del gioco né in classifica. Due vittorie (contro Lecce e Sampdoria nell'ultima gara), tre pareggi e solo due sconfitte, tra l'altro immeritate e di misura contro il Milan e la Juventus, arrivata quest'ultima in rimonta e con tanti rimpianti per i ragazzi di Juric. Una compagine solida, dal gioco non spettacolare ma concreto, scorbutica da affrontare per ogni avversario e capace con pragmatismo, senza mollare mai, di portare risultati e prestazioni a casa. Di sicuro anni luce lontana dalle ultime due versioni veronesi in serie A nel 2015-16 e nel 2017-18 concluse con retrocessioni già scritte a gennaio. Questo Verona è tosto davvero, e il Napoli non dovrà sottovalutare l'appuntamento se vuole continuare nella recente tradizione positiva contro gli scaligeri al San Paolo dove sono arrivate dieci vittorie consecutive nelle ultime dieci sfide in A. La solidità veronese è data dal sistema di gioco, un 3-4-2-1, molto coperto in fase difensiva e spregiudicato in quella offensiva, e soprattutto qualche sorpresa nell'undici tipo. Dove non si vede Gennaro Tutino, in prestito dagli azzurri, e ormai relegato a seconda scelta. L'ex talento della Primavera prova a scalare le gerarchie, magari già al San Paolo, dove giocare per lui sarebbe un sogno, anche per mettersi in mostra.
LA PROBABILE FORMAZIONE (3-4-2-1): Silvestri; Rrahmani, Kumbulla, Gunter; Faraoni, Amrabat, Miguel Veloso, Lazovic; Salcedo, Pessina; Stepinski
UOMO CHIAVE: Miguel Veloso
Tanti i calciatori che si stanno mettendo in luce in questo primo scorcio di stagione in maglia gialloblu, a partire da quel Kumbulla, giovane centrale difensivo classe 2000, si è scoperto anche goleador nell'ultima gara. Sulle fasce Faraoni e Lazovic sono una certezza, ma se c'è da indicare il vero uomo in più del Verona è Miguel Veloso: dimenticate quello che veniva contestato dai tifosi del Genoa, questo è un calciatore che sta contendendo lo scettro di miglior centrocampista ai big della serie A, tra i top di queste prime sette giornate. E' il motore del gioco veronese, con assist (ma anche gol, stupendo quello alla Juve) sa mettere i compagni nelle condizioni migliori di battere a rete. Davanti ci sono le maggiori incertezze con Salcedo e Pessina che sembrano al momento in leggero vantaggio su Verre e Zaccagni, i titolari designati del ruolo dopo l'uscita di scena di Tutino. In 4 per due posti, facciamo anche 5, contando la voglia di rivalsa dell'ex Napoli che sicuramente vorrà dire la sua al San Paolo. Davanti Di Carmine insidia Stepinski. Questi i dubbi che terranno Juric con la mente occupata fino a poco prima del fischio d'inizio.
Tony Sarnataro
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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