Ezequiel Lavezzi è arrivato a Napoli nell'estate del 2007 tra lo scetticismo di tutti. Ma il ragazzo argentino dai capelli lunghi, tacciato di essere "grasso", partita dopo partita ha conquistato i tifosi azzurri. Lui e quel ragazzino slovacco arrivato dal Brescia, Marek Hamsik, hanno fatto di quel Napoli appena tornato in Serie A, una squadra competitiva che dava fastidio alle grandi. Il Pocho nei suoi anni napoletani ha fatto battere i cuori del napoletano, come aveva fatto tanti anni prima un altro argentino Diego Armando Maradona. Ezequiel non ha ripetuto le gesta del suo predecessore, ma di sicuro ha regalato numerose emozioni a suon di dribbling, corse in campo aperto, gol e balletti, come solo lui sapeva fare.
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Lavezzi: “Ho dato tutto per il Napoli, non sarei mai andato alla Juve. Su Maradona…”
Ezequiel Lavezzi è arrivato a Napoli nell’estate del 2007 tra lo scetticismo di tutti. Ma il ragazzo argentino dai capelli lunghi, tacciato di essere “grasso”, partita dopo partita ha conquistato i tifosi azzurri. Lui e quel...
La sua cessione al PSG fu un colpo duro da digerire per i tifosi azzurri, Ezequiel andò via da Napoli nel 2012 lo fece con le lacrime agli occhi, perché quei cinque anni lo hanno reso uno scugnizzo napoletano. Negli anni Ezequiel non ha mai dimenticato la città, i suoi tifosi e la squadra, ricordando quell'esperienza come una delle più importanti della sua vita. Il Pocho dopo Parigi, è volato in Cina dove ha concluso la sua carriera nel 2019. Lavezzi è molto attivo sui social dove condivide i suoi meravigliosi viaggi in compagnia delle persone che ama, attimi di felicità e relax, dopo aver corso tanto sui campi regalando emozioni. Quest'oggi ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport 24 con il giornalista Gianluca Di Marzio.
Il Pocho Lavezzi si racconta ai microfoni di Sky Sport 24
Il Pocho scherza subito dicendo che non parla da tre anni. Di seguito vi riportiamo le parole del Pocho Lavezzi:
Sul suo ritiro dal calcio
"Ho smesso perché non avevo più voglia, un giorno mentre mi allenavo e mi sono detto: Ma che sto facendo. Avevo anche altre proposte, ma ho preferito smettere".
Sulle proposte ricevute
"Avevo anche proposte in Europa, in America, in Argentina sempre, però in Argentina volevo giocare solo in una squadra e non mi hanno chiamato e quindi ho deciso di non andare lì".
Sulla possibilità di tornare in Italia
Ho avuto diverse proposte dall'Italia, ma ho non potevo tradire Napoli lì ho creato una storia diversa e un legame fortissimo.
Sulla possibilità di tornare a Napoli
No, però è giusto anche, penso che i momenti che ho passato lì sono stati bellissimi e rimango con quel ricordo indelebile.
Sul figlio
“Gioca anche lui a calcio al Rosario Central, non penso al suo futuro. Deve solo pensare ad esser felice. Però è più forte di me tecnicamente (ride ndr)”.
Sul suo legame con Napoli
"A Napoli mi vogliono bene per fortuna, anche io voglio tanto bene alla città, penso che il rapporto che si è creato sia molto forte e ancora dura. Il nostro è stato un rapporto genuino. Io sono stato sempre sincero con i tifosi, e ho sempre dato il massimo per il Napoli, ho dato tutto per quella maglia. Lì è stato speciale per me perché era la prima piazza importante dopo aver lasciato l'Argentina, Mi faceva strano essere amato così tanto in una città non mia".
Sulla famosa partita contro l'Udinese
"In quella partita non feci solo gol ma una grande prestazione, lì è nato il mio legame con i tifosi, tutti capirono quello che avrei potuto dare alla squadra"
Su Maradona
"I paragoni con Maradona venivano fatti perché lui è argentino come me, ma Diego è il calcio. La notizia della sua morte mi ha colpito, anche perché era molto giovane. E poi la sua morte ha lasciato molte polemiche per come arrivata, ma io non posso dire nulla, perché non so quello che è successo".
Sul suo ritorno al Napoli con il PSG
"Quella sera fu incredibile, ebbi un'accoglienza bellissima da parte dei tifosi"
Sul suo addio al Napoli
"Ho scelto Parigi anche se avevo altre proposte, perché avevo bisogno di più tranquillità. Mio figlio era piccolo, e spesso mi era difficile uscire riuscivo ad uscire la sera di nascosto"
Sulla proposta della Juventus
"Alla Juventus non sarei mai andato, per rispetto dei napoletani. Per questo ho rifiutato anche l'Inter".
Su Insigne
"Quando l'ho conosciuto era piccolo, mi fa piacere vedere la sua crescita. Ora indossa la fascia rappresenta Napoli e la sua nazionale, sono molto contento per lui".
Su Gattuso
Penso abbia dato un'identità al Napoli, la squadra gioca con la sua personalità. In questo momento sono molto in forma spero raggiungano l'obiettivo Champions.
Su una possibile partita d'addio
"Sinceramente vorrei farla a Napoli, ma il Covid ha un po' bloccato tutto. Credo che per quest'anno torno perché mi manca molto la città e poi lì ho molti amici"
Sul pronostico Champions
"Spero vada il PSG in finale".
Su Gattuso
La sua squadra ha un'identità. Il Napoli è in forma, spero possa centrare la Champions.
Sul suo futuro
"Non ho ancora deciso, quando finirà tutto questo prenderò una decisione. Al momento mi godo la vita"
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