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Prosegue la polemica a distanza tra Aurelio De Laurentiis e Maurizio Sarri, ex allenatore del Napoli. Il numero uno del club partenopeo, nel corso di una intervista al giornale La Verità, s'è così espresso sull'avventura partenopea del nuovo allenatore del Chelsea: "Se hai giocatori con 60 milioni di clausola rescissoria e non li fai giocare danneggi te stesso e la squadra perchè non usi il tuo potenziale e finisci fuori dalle coppe perchè nessuno regge due impegni con undici o tredici titolari. Riferimento alla Champions? Sì, non si può dichiarare mediaticamente un abbandono. Io rimproverai Sarri e lui provò ad andare a giocare a Lipsia dopo aver perso 3-1 in casa. Ma era troppo tardi".
Quando si è rotto il rapporto? "Ho capito che era finita quando mi disse: 'non so se con questi giocatori posso fare meglio'. Sarri era entrato nella fase in cui un allenatore pensa a sè stesso o cerca di costruire un pensionamento d'oro. Gli ho chiesto cosa volesse fare quest'anno fino all'ultima partita. Non ho avuto risposta. Ho notato una certa ineducazione in questo silenzio. Ma non mi sono offeso".
Lo aveva definito un genio. "Vero, ma la sua genialità è un po' monotematica. L'ho visto giocare in un solo modo. Vediamo cosa saprà fare in Inghilterra. Negli ultimi sei anni di carriera è maturato più che nei primi trenta. Cosa mi manca? Un allenatore completo non fa solo divertire, ma deve anche vincere".
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