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VIDEO Kvaratskhelia: “Di Napoli mi incuriosivano due cose, Mario Rui mio ‘cicerone'”

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Le parole dell'attaccante del Napoli a Geo Team

Domenico D'Ausilio

Khvicha Kvaratskhelia, attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Geo Team, soffermandosi su vari aspetti del suo ambientamento in città e nella squadra azzurra.

Kvaratskhelia sull'arrivo a Napoli

kvaratskhelia

"Sono cambiate molte cose. La Serie A è uno dei migliori campionati dl mondo. Mi sto adattando molto bene. I giocatori mi hanno accolto benissimo. C'è un'atmosfera meravigliosa all'interno del gruppo. Qui le persone sono fantastiche. C'è però molto su cui lavorare. Di solito il primo giorno è difficile per tutti i calciatori, perché arrivi in un altro ambiente, incontri nuove persone che non conosci. Il primo giorno è stato un po' difficile, ma i ragazzi mi hanno accolto calorosamente così come lo staff tecnico e tutti coloro che lavorano nella squadra. Qui impari da tutti, sia dentro che fuori dal campo. Quello che mi incuriosiva di più era il Maradona e i tifosi. È uno stadio stupendo, con i tifosi che lo rendono ancora più bello. Per 90 minuti cantano, cantano e non si fermano. Se vai in città e chiedi di calcio a donne o anziani di 70-80 anni sanno tutto".

Su Spalletti

"Mi ha detto che ho un buon dribbling e che gioco bene nell'uno contro uno, ma devo giocare di più per la squadra, perché ci sono giocatori forti ed è giusto che mi metta al servizio della squadra. Mi ha spiegato che dovrei aiutare di più la squadra in difesa. Faccio tutto quello che mi dicono gli allenatori".

Sulla comunicazione con i compagni

"Quando sono andato a Castel di Sangro non erano ancora arrivati tutti i giocatori, la prima comunicazione è stata con Mario Rui che mi ha accolto molto bene. Non tutti parlavano inglese e Mario mi ha spiegato tutto: come fare in allenamento e al di fuori dell'allenamento. Ci sono sempre giocatori in squadra pronti a tradurmi quando mi parlano in italiano. Comunque sto già imparando la lingua. Ho un ottimo insegnante georgiano che mi insegna l'italiano. Anche se ho pochissimo tempo cerco sempre di trovare momenti liberi per impararlo".

Su Starace

"Lo conoscevo di fama prima di arrivare qui. Quando sono arrivato sono rimasto sorpreso, perché è una persona molto bella e positiva. Quando entra nello spogliatoio ha sempre in mano il caffè e lo offre a tutti i giocatori. Non sono amante del caffè ma non puoi non accettarlo. Lo ripeto è una persona molto positiva e una leggenda di questa squadra".

Sugli allenamenti

"Da quando sono qui mi alleno di più. Dedico molto tempo allo stretching dopo l'allenamento. Ho sempre pensato che dedicavo molto tempo agli allenamenti, ma quando sono arrivato qui ho visto le cose da una prospettiva diversa. Quando giochi in una squadra di questo livello analizzi che devi fare di più, ovviamente entro i limiti. La mattina mi sveglio alle 7.30, vado agli allenamenti un'ora e mezza prima, dove faccio colazione e successivamente mi inizio a preparare per l'allenamento. Quando segno un gol e cosa succede il giorno dopo qui al Training Center? Niente di particolare. Continuiamo a prepararci per la prossima sfida e penso che questo sia molto professionale. Perché quello che è passato deve rimanere nel passato e oggi devi concentrarti a fare meglio domani. All'orizzonte ci sono partite più difficili, il campionato diventa ogni giorno più interessante. Dopo la partita tutti ci prepariamo per la prossima sfida. La partita contro la Lazio era molto importante per noi, è una diretta rivale e siamo molto contenti per la vittoria, anche se pensiamo già alla prossima sfida col Liverpool. Molte persone già mi amano a Napoli per il mio stile di gioco? Probabilmente sì, forse anche perché in campo do sempre il 100%".

 

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