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NAPLES, ITALY - OCTOBER 15: Legends of Napoli Ruud Krol (L) and Gianfranco Zola (R) pose with Marek Hamsik prior the Serie A match between SSC Napoli and AS Roma at Stadio San Paolo on October 15, 2016 in Naples, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)
Ruud Krol, storico difensore del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere dello Sport, soffermandosi su varie tematiche.
"Dopo i miei settant'anni festeggiati a Napoli, due mesi fa avevo prenotato un viaggio per essere di nuovo in Italia, perché volevo girare di nuovo questo paese meraviglioso e incontrare Luciano Castellini. Avevamo già stabilito un appuntamento. La prima osa che farò, non appena sarà tutto normale, sarà tornare in Italia. Spero che il virus cambi che ne ha bisogno, non chi invece ha dentro di sé sentimenti autentici e radicati. Però qualche dubbio mi resta".
"Fabian Ruiz del Napoli, ma va portato alle spalle degli attaccanti e messo in condizione di calciare dalla distanza. Ha il gol nel piede. Vede la porta. E’ un po’ lento, ma può snellire il suo modo di giocare".
Sul Napoli:"Io ci sono stato benissimo da giocatore e anche ora ho tantissimi amici, con i quali mi sento spesso per essere informato sulla città, su come stia vivendo questo periodaccio. Sono stato un uomo fortunato, ho avuto la possibilità di conoscere tanta bella gente, che mi fa sentire il proprio affetto in maniera impressionante. Un popolo meraviglioso che non ha dimenticato i nostri anni assieme. Era il 1980. L'anno del terremoto, un momento tristissimo per la Campania. E anche allora il calcio però ebbe una propria funzione. Aiutò ad uscirne, non a dimenticare, ma a superare la frustrazione e il dolore. Il calcio ha una sua funzione sociale e anche psicologica, è una passione collettiva".
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