Kalidou Koulibaly è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Il centrale azzurro ha detto la sua sulla lotta Scudetto e non solo. Kalidou ha commentato difatti il suo rapporto con la città e con i tifosi azzurri.
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Koulibaly: “Voglio regalare una gioia alla mia città. In nazionale mi chiamano il Napoletano”
Ecco le parole di Koulibaly ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli
Koulibaly: "Voglio fare godere i napoletani di tutto il mondo, lo meritiamo tutti noi"
Di seguito le dichiarzioni del numero 26 azzurro Kalidou Koulibaly:
"Ieri sono ritornato a Napoli e sono già pronto per domenica. Lo siamo tutti noi. Dobbiamo affrontare un match delicato ma allo stesso tempo fondamentale. Servirà una partita giusta, sarà una gara difficile e con l’Atalanta abbiamo sempre avuto qualche problema. Non dobbiamo cercare scuse, abbiamo delle assenze ma dobbiamo dare il massimo. Sul campo scenderemo per portare i tre punti a casa, sarà difficile ma nulla è impossibile"
Su Spalletti
"Ho un bellissimo rapporto con lui, non ho mai avuto problemi con un allenatore, appena arriva un nuovo mister do tutto quello che ho e mi metto a sua disposizione. Ho imparato tanto da Spallettie il nostro rapporto è perfetto, quando chiede informazioni spesso lo aiuto e possiamo contare a vicenda uno dell’altro. Dopo la gara con la nazionale mi ha chiamato e mi ha fatto i complimenti. Mi aspetta e non lo deluderò. Un trucchetto che mi ha insegnato Spalletti e di affidarmi al guardalinee, se lo osservi spesso capisci se sei troppo alto o se la tua linea è giusta".
Sul suo incredibile 2022
"Spero che il mio 2022 continui ad essere all’insegna dei trofei, dopo la Coppa d’Africa vinta a gennaio. Sarà una battaglia ma io sono pronto per regalare una grande gioia alla mia città".
Sull'assenza di Rrahmani
"Se giocherà Juan Jesus e sarò dirottato a destra, cambierà poco nel mio modo di giocare ed affrontare la partita. Cambierà qualcosa a livello tattico ma non ho molte differenze, a destra o sinistra, basta aiutare la squadra".
Sulle ultime otto gare di campionato
"Mancano otto gare e per noi devono essere otto finali. Più andiamo avanti più le difficoltà aumenteranno ma dobbiamo lottare e fare di tutto per realizzare il nostro sogno. Tutti i napoletani del mondo meritano di festeggiare e spero che anche i tifosi lottino con noi. Abbiamo bisogno del loro supporto. Possiamo vincere tutte le ultime otto gare e se lo facciamo probabilmente ciò vorrà dire Scudetto. Ad inizio anno ne abbiamo vinte otto di fila, possiamo farcela, sono fiducioso".
Sull'Italia
"Mi spiace tanto, l’assenza dell’Italia al Mondiale si sentirà, ne sono certo. Era una situazione complicata, i play off sono sempre difficili da vincere. Posso solo dire che con me al Mondiale porterò un pezzo di Napoli".
Sul razzismo negli stadi italiani
"Sono orgoglioso di essere testimonial nella lotta contro il razzismo, dobbiamo continuare cosi e allontanarlo dagli stadi. Siamo un’unica grande famiglia e non abbiamo bisogno di chi usa forme di razzismo. Andiamo avanti e continuiamo a lottare per trasformare il mondo".
Su Mertens
"Nessuno ha dubbi su Dries. È un grande uomo ed un grande calciatore. Inoltre, ama Napoli quanto me e forse anche di più. Quando entra fa bene e domina le gare, non preoccupatevi per Ciro, quando gioca segna. E vi dico di più a Bergamo segnerà".
Sulla cittadinanza onoraria che Manfredi vuole concedergli
"Sarebbe per me una bellissima cosa, io ci tengo tantissimo ai tifosi e alla città. In nazionale mi chiamano il Napoletano, tutti sanno quanto sia legato a Napoli e alla sua gente".
Sui suoi connazionali invitati allo stadio Maradona
"Ho a cuore la comunità senegalese napoletana, ma non mi piace che si parli di questo, per me è una cosa normale. Ho invitato tutti loro perché spesso vedono le gare da casa ed alcuni di loro non conoscevano il Maradona".
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