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(Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)
Fabio Paratici, CEO della Juventus, è intervenuto ai microfoni di SkySport per parlare della sconfitta contro il Beneventodi questo pomeriggio. Il dirigente bianconero non era aspettato nella sezione dedicata alle interviste, si è proposto infatti di persona per lanciare un messaggio forte ai tifosi e alla squadra, dopo una partita davvero incredibile (in senso negativo).
Di seguito le parole di FabioParatici, CEO della Juventus, ai microfoni di Sky Sport.
"La partita è stata imprevista, la mia presenza qui è solo per dire che in questi anni abbiamo dato tante gioie e oggi abbiamo una grande amarezza. Abbiamo giocato una brutta gara ma il campionato va avanti e dobbiamo pedalare, capire gli errori e cercare di non commetterli più, migliorando.
Pressione? Alla fine se giochi nella Juventus hai giocatori che sono abituati a questo. Abbiamo purtroppo giocato una brutta gara per tanti motivi, alcune volte non li capisci nemmeno tutti. Ora dobbiamo solo lavorare e abbassare la testa. Credo che si possa stare qui tre giorni a capire perché abbiamo giocato in questo modo, ci sarebbero tanti aspetti da analizzare e ripeto, lo faremo in queste due settimane. Ci sarà tempo per pensare alle cose, resta il fatto che non abbiamo effettuato una prova alla nostra altezza”.
Non è una partita che sposta le nostre idee. Abbiamo intrapreso una linea la scorsa estate e abbiamo portato avanti la strada. Riguarda anche l’allenatore, la linea continua. Siamo contenti di quanto stiamo facendo, cercando di abbassare la testa e pedalare per migliorare. Ci teniamo stretto anche il miglior giocatore del mondo.
Vorrei dire che siamo qui da undici anni e abbiamo sempre vinto e cambiato. Vincendo la gente non se ne accorge, ma noi abbiamo cambiato parecchio per vincere, anche attraverso scelte difficili che hanno portato a costruire i progetti successivi. Se in una stagione non si riesce a vincere può succedere, io sento parlare di cicli e da quando sono qua posso elencare sette volte in cui si era detto che si era chiuso il ciclo, dall’addio di Conte al ko col Galatasaray, o nella finale di Berlino dopo l’addio di Tevez, Pirlo e Vidal. È finito il ciclo dopo Cardiff, dopo Allegri, di cicli ne abbiamo fatti parecchi e continuato a vincere, prendendo rischi. A volte riesci a fare entrambe le cose, altre volte non ci riesci. Quando hai una visione nella testa la porti avanti e cerchi di sostenerla".
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