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Juve, Paratici: “Dopo 11 anni di vittorie capita di doversi fermare, la nostra linea continua”

Francesco Melluccio

Fabio Paratici, CEO della Juventus, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per parlare della sconfitta contro il Benevento di questo pomeriggio. Il dirigente bianconero non era aspettato nella sezione dedicata alle interviste, si è proposto...

Fabio Paratici, CEO della Juventus, è intervenuto ai microfoni di SkySport per parlare della sconfitta contro il Beneventodi questo pomeriggio. Il dirigente bianconero non era aspettato nella sezione dedicata alle interviste, si è proposto infatti di persona per lanciare un messaggio forte ai tifosi e alla squadra, dopo una partita davvero incredibile (in senso negativo).

LE PAROLE DI FABIO PARATICI

Di seguito le parole di FabioParatici, CEO della Juventus, ai microfoni di Sky Sport.

"La partita è stata imprevista, la mia presenza qui è solo per dire che in questi anni abbiamo dato tante gioie e oggi abbiamo una grande amarezza. Abbiamo giocato una brutta gara ma il campionato va avanti e dobbiamo pedalare, capire gli errori e cercare di non commetterli più, migliorando.

Pressione? Alla fine se giochi nella Juventus hai giocatori che sono abituati a questo. Abbiamo purtroppo giocato una brutta gara per tanti motivi, alcune volte non li capisci nemmeno tutti. Ora dobbiamo solo lavorare e abbassare la testa. Credo che si possa stare qui tre giorni a capire perché abbiamo giocato in questo modo, ci sarebbero tanti aspetti da analizzare e ripeto, lo faremo in queste due settimane. Ci sarà tempo per pensare alle cose, resta il fatto che non abbiamo effettuato una prova alla nostra altezza”.

Non è una partita che sposta le nostre idee. Abbiamo intrapreso una linea la scorsa estate e abbiamo portato avanti la strada. Riguarda anche l’allenatore, la linea continua. Siamo contenti di quanto stiamo facendo, cercando di abbassare la testa e pedalare per migliorare. Ci teniamo stretto anche il miglior giocatore del mondo.

Vorrei dire che siamo qui da undici anni e abbiamo sempre vinto e cambiato. Vincendo la gente non se ne accorge, ma noi abbiamo cambiato parecchio per vincere, anche attraverso scelte difficili che hanno portato a costruire i progetti successivi. Se in una stagione non si riesce a vincere può succedere, io sento parlare di cicli e da quando sono qua posso elencare sette volte in cui si era detto che si era chiuso il ciclo, dall’addio di Conte al ko col Galatasaray, o nella finale di Berlino dopo l’addio di Tevez, Pirlo e Vidal. È finito il ciclo dopo Cardiff, dopo Allegri, di cicli ne abbiamo fatti parecchi e continuato a vincere, prendendo rischi. A volte riesci a fare entrambe le cose, altre volte non ci riesci. Quando hai una visione nella testa la porti avanti e cerchi di sostenerla".