- SSC Napoli 2024/25
- Rosa Napoli Hall of Fame
- Champions League
- Coppa Italia
- Europa League
- Calciomercato Napoli
- Ultimissime Calcio Napoli
- Rassegna
- Video/Foto
ultimissime calcio napoli
JUVENTUS. Si è concluso a Torino con 13 condanne, tra i 3 e i 15 anni di reclusione il processo Alto Piemonte sulle infiltrazioni della 'Ndrangheta nel Nord Ovest. Condannati anche Saverio Dominello (12 anni e 1 mese) e il figlio Rocco (7 anni e 9 mesi), capo ultrà della Juventus accusato di avere permesso alla 'ndrangheta di inserirsi nel business del bagarinaggio. Assolto Fabio Germani, tifoso bianconero accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
L'accusa aveva chiesto un totale di 112 anni di carcere. «Una pena esagerata, faremo appello», commentano i difensori di Rocco Dominello, Ivano Chiesa e Domenico Putrino. «Non c'era nessuna prova per condannarlo, né per l'associazione mafiosa né per il tentato omicidio, per il quale il padre si era preso tutta la responsabilità». Soddisfatto Michele Galasso, avvocato di Germani. «Lui si giocava la vita - commenta il legale - È stato massacrato, ma ora la verità è venuta fuori».
Al processo Alto Piemonte ha testimoniato lo scorso maggio anche Andrea Agnelli, presidente della Juventus. «Nessuna pressione di tipo mafioso contro la Juventus. Rocco Dominello era un semplice capo ultrà. E dalla polizia, nonostante si lavorasse a stretto contatto, non sono mai arrivate segnalazioni sulla presenza di ‘ndranghetisti in curva».
Si snodò così la testimonianza del patron bianconero. «Rocco Dominello l’ho incontrato, mai da solo, in alcune occasioni con altri rappresentanti delle tifoserie. Alcune volte è venuto a farmi gli auguri di Natale, con Fabio Germani, ma non ho mai avuto idea che fosse della ‘ndrangheta» disse ancora Agnelli. REDAZIONE
Fonte: ilMattino.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA