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(Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)
Carlo Jacomuzzi, osservatore ed ex direttore di Napoli e Atalanta, ha rilasciato quest'oggi alcune dichiarazioni su Napoli-Fiorentina e altri temi attuali del calcio italiano a 1 Station Radio. A seguire le sue principali parole.
"Avendo in campo un giocatore come Osimhen con un peso così importante, viene quasi automatico cercare spesso la profondità. La partita l'ha vinta Italiano allungando la squadra e creando intensità. Il Napoli voleva vincerla subito e, invece, ha perso una partita molto importante. Semplicemente la squadra soffre. Conoscendo Spalletti, che è 'maniacale' sulla fase difensiva, il dato mi stupisce. Mi viene da pensare che ci sia stato un po' di 'rilassamento' nel preparare alcune gare mentre, invece, in Serie A non esistono partite facili. Sono tutte sconfitte nate in contropiede, se le analizziamo con attenzione. Anche con la Fiorentina, sul gol di Cabral, si è lasciato andare il giocatore in area di rigore. Io, guardando indietro e ricordando le squadre di Spalletti, ricordo un'attenzione massima sul lavoro difensivo. A Napoli, bella giornata, stadio pieno, e c'è stata disattenzione. Forse troppa euforia generale. Ha reagito alle critiche sui pochi gol quando aveva la miglior difesa? Non saprei, sicuramente con la Fiorentina c'è stata mancanza di concentrazione. La Fiorentina è super nel ribaltare le situazioni di gioco".
Sulla qualità della rosa
"La rosa del Napoli ha giocatori di grande qualità, come Zielinski. Lo stadio 'Maradona' a volte ti fa fare partite incredibili ma crea anche euforia. Zielinski è sempre tra il 6 e il 7, come valutazione delle prestazioni, però dovrebbe dare un po' d'esperienza anche agli altri compagni e, a volte, non riesce ad aggiungere qualità. Stranieri? In una città come Napoli può essere difficile, perché non conosci l'ambiente e ti trovi in uno stadio con grande grinta. Nel calcio italiano gli stranieri sono troppi, non ce la facciamo più. Guardo anche la Serie B e vedo un sacco di islandesi, norvegesi ecc. Io ho lavorato a Roma quando Bruno Conti ha smesso e ha iniziato a lavorare al settore giovanile. A volte mi chiedeva: 'Ti ricordi quel giocatore dell'Ostiense?". Io vedevo quel giovane arrivare in Primavera e poi Prima Squadra. Oggi vedo gli scout moderni parlare del 2003 dello Sparta Praga o di un'altra squadra straniera. Ma noi in Italia non ce li abbiamo?"
Confronto Osimhen-Abraham e corsa scudetto
"Io dico Osimhen. Abraham è un grande giocatore ma è troppo 'caratteriale', lo conosco già dai tempi del Chelsea. Un giocatore che ti può dare grande prove quando tutto gira bene ma, in questo momento, Osimhen è troppo determinante. Favorita scudetto? Ho guardato il calendario e devo dire che l'Inter ha sfide più semplici. Ieri sera il Bologna ha vinto e sarà salvo quando affronterà i nerazzurri. L'Inter affronterà squadre più semplici rispetto alle altre, soprattutto il Napoli, mentre il Milan fa grande fatica a segnare. Poi magari il Napoli batte la Roma, fa filotto e ci regala un grande finale (ride, ndr) ma vedo i nerazzurri favoriti".
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