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Capo ultrà dell'Inter sotto torchio da parte del Gip. Attesa per le indagini sull'agguato che il 26 dicembre scorso, prima della partita Inter-Napoli, ha causato la morte di un tifoso, Daniele Belardinelli. Domani, 2 gennaio, alle 15, è previsto l'interrogatorio di Marco Piovella, il capo ultrà dell' Inter arrestato ieri. Piovella, soprannominato «il rosso», è uno dei leader dei «Boys S.A.N.», ed è il responsabile delle coreografie da anni.
Il 29 dicembre si era recato in questura dopo che era stato indicato da Luca Da Ros, uno dei primi tre arrestati, come l'ispiratore dell'agguato ai tifosi napoletani. Assistito dall'avvocato Mirko Perlino, davanti al gip, Guido Salvini, dovrà rispondere di lesioni e rissa aggravata dal fatto che dagli scontri è scaturita la morte di Daniele Belardinelli. Piovella ha rilasciato dichiarazioni in merito all'investimento di Belardinelli, e quindi non si esclude che possa proseguire nel fornire delucidazioni sul fatto.
Quanto al resto degli scontri, invece, è probabile che si trinceri in un sostanziale silenzio. Contemporaneamente prosegue incessantemente la caccia all'auto scura, forse un'Audi, che ha investito senza fermarsi il corpo dell'ultrà già a terra, come ha, appunto, riferito lo stesso Piovella, testimone oculare di una parte dell'accaduto.
Daniele Belardinelli sarebbe infatti stato, più che travolto, schiacciato lentamente «da un'auto scura» che gli è passata sopra, «a bassissima velocità», con «le due ruote della parte destra del mezzo». La dichiarazione che descrive la dinamica di quanto sarebbe accaduto è riportata nell'ordinanza di custodia cautelare che l'Ansa ha avuto modo di visionare.
«Ricordo - si legge nell'atto - di aver visto, sulla via Novara all'altezza di via Fratelli Zoia o qualche metro più avanti rispetto al senso di marcia, Daniele Belardinelli steso a terra, non so se perché scivolato o caduto accidentalmente - ha messo a verbale Piovella -. Negli stessi istanti ho visto un'autovettura, a bassissima velocità o addirittura quasi ferma, passare sopra il corpo di Daniele, con le ruote anteriore e posteriore destra. Ho avuto anche la sensazione che le ruote slittassero nella circostanza. Non ricordo poi se l'autovettura si allontana immediatamente, lentamente o velocemente. In merito all'autovettura ricordo che era una macchina scura, di dimensioni che mi sono parse normali, ma su questi dettagli non ho certezze perché la mia attenzione era su Daniele».
La scena dell'investimento non è stata ripresa dalle telecamere, che non inquadravano il punto dell'impatto. Quindi gli investigatori stanno lavorando sulle immagini di auto che si allontanano subito dopo. Contemporaneamente la Digos proseguirà nell'opera di identificazione delle oltre 150 persone coinvolte nella maxi-rissa, che via via verranno convocate in questura e indagate. Il Mattino.
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