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Match che può già decidere le sorti del girone, così si presenta Barcellona-Inter, incontro decisivo per i nerazzurri ai fini della qualificazione agli ottavi.
Il pareggio alla prima in casa contro lo Slavia Praga ha complicato e non poco il cammino dell'Inter, dato che Dortmund e Barça sono due avversari molto ostici.
Come di consueto, alla vigilia della partita, c'è stata la conferenza stampa di entrambi i tecnici, nel nostro caso analizzeremo quella di Antonio Conte.
Ecco le parole del tecnico:
Che gara si aspetta?
"Il nostro è un gruppo bello, interessante e sicuramente difficile. E ce ne siamo accorti con lo Slavia. Se hai ambizione, voglia e speranza di andare avanti devi cercare di fare punti ovunque. Sicuramente giocare al Camp Nou non è semplice, contro una squadra al top nel mondo, ma noi arriviamo per giocarci le nostre carte con rispetto ma sapendo che affrontiamo una candidata alla vittoria finale".
Cambia qualcosa con o senza Messi?
"A prescindere mi aspetto una partita difficile. Messi e Ronaldo li considero i migliori al mondo, quelli capaci di spostare gli equilibri di una partita. Non saprei... Da una parte c'è la voglia di affrontare il Barça con tutti gli effettivi, Messi è un campione unico. Vediamo, noi dovremo esser pronti ad affrontare il Barça sia con che senza Messi".
Che gara dovrà fare l'Inter?
"Una partita intensa, con grandi ritmi cercando di fare il nostro in entrambe le fasi contro una squadra che può far gol in ogni momento. Noi però dobbiamo pensare che il nostro percorso di crescita passa da queste gare contro top club, ma noi dobbiamo farci trovare pronti per dimostrare di essere sulla giusta strada"
I tanti impegni di questo periodo?
"Affrontiamo il Barça, poi ci sarà la Juve. Ma come dico sempre ai miei ragazzi la partita della vita è quella che dobbiamo giocare. Ora la gara importante è quella col Barcellona, non abbiamo bisogno di stimoli perché solo a nominarlo questi vengono fuori in automatico. Sappiamo che sarà difficile, ma dovrà essere un altro step per noi".
Ansu Fati le piace?
"E' un giocatore forte, che mi piace. Ma aspetto di vedere la distinta domani. Di certo lui è molto forte e può diventare una stella per il Barcellona".
Il paragone con Mourinho?
"Quella stagione sappiamo tutti che cosa ha fatto l'Inter, ovvero qualcosa di difficilmente ripetibile. C'è rispetto per quell'Inter e per Mourinho che la guidava, ma fare dei paragoni oggi è impossibile. Sono epoche diverse, noi siamo all'inizio di un percorso che ci auguriamo possa portarci a crescere e a regalare gioie ai tifosi. Ripeto, grande rispetto per il passato che resterà indelebile nella storia del calcio ma zero paragoni".
Gli incontri con Messi e CR7 in pochi giorni?
"Due grandi squadre con i due giocatori più forti al mondo. Per i miei giocatori deve essere motivo di soddisfazione, di voglia. Ci presentiamo al cospetto del Barça da primi della classe e in tutti noi deve esserci la voglia di venire qua per giocarci le nostre carte in maniera giusta e umile, sapendo che stiamo lavorando per limare alcuni difetti. Questa squadra sta lavorando e per noi deve essere una gioia, un motivo di soddisfazione affrontare queste due squadre in pochi giorni".
Sanchez può giocare titolare?
"E' uno a posto, vive per il calcio. Lui sulla simulazione non protesta, vorrebbe continuare. Per questo alcune cose dette non mi sono piaciute, io lo stimo molto, gli è servito un po' di tempo per entrare in condizione e sta entrando nella nostra idea di calcio. Domani vedrete le scelte, ma Alexis è un calciatore che può darci tanto anche in termini di esperienza. Ma ripeto, non ha cercato la simulazione, questo è giusto sottolinearlo. Lui si è subito rialzato senza chiedere rigore, per questo va difeso perché non ha cercato di truffare nessuno".
Il gioco tattico italiano può danneggiare in Champions?
"In Italia le partite sono tattiche, quindi si cerca di ridurre lo spazio all'avversario e l'intensità viene a calare rispetto agli altri campionati come Inghilterra, Germania, Spagna e Francia. C'è meno tatticismo altrove e per questo c'è più intensità, più uno contro uno a tutto campo. Detto questo, la Juve in Champions si è fatta rispettare tenendo alto il nome del calcio italiano a livello europeo".
Una vittoria può far fare un ulteriore step?
"Il risultato è una conseguenza. Noi dovremo venire al Camp Nou per giocare con coraggio e personalità cercando di mettere in pratica ciò che abbiamo provato, di solito il risultato è una conseguenza. Preferisco avere una prestazione con l'atteggiamento giusto piuttosto che venire qui con l'elmetto pensando di fare una partita a difesa della porta. Non stiamo lavorando su questi concetti. Domani sarà uno step importante ma il risultato è solo una conseguenza".
Come si prepara una gara del genere?
"Nessuno prepara certe sfide senza l'idea di vincere, sarebbe contro l'idea che cerco di dare sempre ai miei ragazzi. Io ai ragazzi ho detto di cercare di dare il meglio mettendolo a disposizione della squadra. E' un percorso e noi dobbiamo affrontare la situazione sempre guardandola negli occhi, non come un pugile sulla difensiva che incassa pugni e basta. Giochiamocela, facciamo la nostra partita e vediamo come finisce. La strada è lunga, ma ogni partita deve essere uno step al di là del risultato".
Cosa significherebbe vincere in casa del Barça?
"Il Barcellona al Camp Nou fa rispettare la sua legge, nonostante gli alti e bassi di questa stagione. E' un top club con giocatori top level, per questo abbiamo rispetto. Detto questo la partita vogliamo giocarcela, questa gara fa parte di un processo di crescita. Il Barça è una squadra abituata a giocare per vincere la Champions, noi siamo all'inizio di un percorso. Domani voglio vedere entusiasmo e voglia".
Infine, il tecnico nerazzurro annuncia a sorpresa l'assenza di Romelu Lukaku:
"Non c'è Lukaku, non è partito. Ha avuto un piccolo affaticamento al quadricipite che si porta dietro da diversi giorni. Abbiamo fatto degli esami, negativi, ma il fastidio c'era. E abbiamo preferito non rischiarlo, serve rispettare le sensazioni del giocatore".
Redazione
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