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Floro Flores: “Insigne decisivo? Non so se lo sarà, ma ora conta la squadra”

Giovanni Pietropaolo

Le parole dell'ex Udinese e Napoli Floro Flores a 1 Station Radio

Antonio Floro Flores, doppio ex della sfida in scena al Maradona tra Napoli e Udinese, è intervenuto a 1 Station Radio sulla gestione degli allenatori e delle categorie inferiori in Italia. Con riferimento al suo reparto di pertinenza (l'attacco), l'ex giocatore ha parlato dell'eliminazione di Messi e Ronaldo dalla Champions e ha toccato infine "il tasto" Insigne.

Floro Flores: "Insigne come i suoi compagni devono essere tutti decisivi"

Di seguito le dichiarazioni dell'ex Udinese e Napoli Floro Flores a 1 Station Radio:

"Gli allenatori vogliono fare le prime donne in Italia. Oggi è difficile per questo. C'è anche la paura di rischiare coi giovani. De Zerbi è dovuto andare in Ucraina per allenare. Pirlo e Sarri alla Juventus hanno fatto bene poi sono stati mandato via. A questi devi dargli tempo di costruire e sbagliare. Il Barcellona per esempio ha aperto un ciclo con Xavi che durerà per anni probabilmente. La differenza sta nel progetto. Si parla ma non si fa. Non c'è programmazione".

Sui giovani nelle "basse categorie"

"A volte far giocare un ragazzo perché sei obbligato, è illuderlo. I Di Lorenzo della situazione, che partono dal basso e arrivano in alto, sono pochi".

Su Messi e Ronaldo

"Per il PSG il problema è che hanno fatto un mercato troppo forte per il campionato in cui giocano, mentre fanno fatica in Europa. Quando affrontano squadre come il Real Madrid fanno fatica. Per lo United forse il problema è che hanno avuto Ferguson per tanti anni e lui "nascondeva" i problemi. Forse il problema è trovare un allenatore alla portata, che conosca bene l'ambiente".

Su Napoli-Udinese

"Se il Napoli gioca come sa, c'è poco da vedere. Il Napoli sa che non può più sbagliare. Ogni partita è una finale, perché il primo che sbaglia paga. Come giocano gli azzurri mi piace ed oggi stanno lottando per qualcosa di importante. Spalletti me lo terrei stretto. La società ha fatto un grande lavoro".

Su Insigne

"Non so se possa essere decisivo, ma adesso mi aspetto che ogni giocatore che gioca sia decisivo, al di là di Insigne. Ora conta la squadra".

Su Osimhen

"Parto dicendo che mi dispiace vedere Mertens in panchina. Osimhen però sta crescendo molto, ma ci vorrà ancora tanto tempo. Io sono innamorato del belga però".

Sul mercato

"Scamacca mi piace tanto, così come Berardi. Raspadori è giovane e sta crescendo meno. Così come Traoré, che è fortissimo. Il Sassuolo è una società interessante e che programma bene. Tante società forti dovrebbero prendere esempio da loro, per esempio la Juventus".