Nel corso della trasmissione "Studio Aperto" in onda su TMW Radio è intervenuto Mario Sconcerti. Il giornalista ha parlato della situazione della Serie A in vista della prossima stagione. Ma anche commentato la questione nata intorno al rinnovo diInsigne che sembra essere in disaccordo con il presidente De Laurentiis.
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Sconcerti: “La questione Insigne-Napoli un gran colpo di teatro”
Nel corso della trasmissione "Studio Aperto" in onda su TMW Radio è intervenuto Mario Sconcerti
"Insigne rimarrà a Napoli, è un colpo di teatro", il parere di Sconcerti
Di seguito le sue parole a TMW Radio:
Su Sarri
"A Sarri non servirà più di un mese, si parla di 50-60 allenamenti e sono tanti. Il vero problema è semmai non avere tutti i giocatori insieme ma per il resto, visto anche il suo fondamentalismo, non penso ci sarà bisogno di troppo tempo".
Serviranno ancora movimenti di mercato alla Lazio
"Non so quanto vogliano piazzare Correa e quanto bisogno abbiano. Per me può fare benissimo l'esterno sinistro, la mezzapunta che parte larga. Non il quinto, ma un secondo attaccante che parte da sinistra. Una Lazio senza Correa sarebbe una Lazio indebolita".
Che ne pensa del Milan?
"Hanno fatto una cosa enorme, anche se vediamo il calcio come una cosa di famiglia e quindi ci sentiamo traditi. Non hanno voluto trattare con Donnarumma e Calhanoglu. I giocatori sono sempre liberi, che uno se ne vada è normale perché lo prevede la legge: il Milan è stato bravo perché forse il primo a dire che, non riuscendo ad arrivare a certe cifre, ha lasciato liberi di decidere i calciatori. Non arrivano a più di una certa cifra, non mi sembra niente di male. La loro mentalità è molto corretta, non sono decisioni che dipendono da loro. Stanno sfruttando la qualità del nome e del marchio Milan, per cui giocatori del Real Madrid e del Chelsea vengono".
Si stanno affrancando da Ibrahimovic?
"Sono una grande squadra che, come tutti, hanno problemi ad avere un centrale regolare. Ibrahimovic è regolarissimo ma ha 40 anni, Giroud 35. Però il parco attaccanti è completato da Rebic e Leao: è un grande reparto d'attacco. Attenzione anche al tempo che non dovrà impiegare Pioli sul Milan, a differenza per esempio di Sarri. Lui e Allegri partono avvantaggiati perché giocano in casa. Vediamo anche cosa accadrà con la Roma, perché Mourinho a mani vuote non resta. Ancora manca un mese alla fine del mercato, è il momento giusto per chi ha voglia di indebitarsi, se non si hanno già troppi debiti. Ma è un torneo senza padrone, per chi volesse divntarlo questo è il torneo giusto".
Anche l'Atalanta?
"Certamente. Ma anche la Roma... I giallorossi erano già forti lo scorso anno ma non avevano carattere. Uno come Mourinho invece ne ha persino troppo: per questo, fossi nella proprietà della Roma cui manca una visione storica, capirei che questo è il momento più debole del nostro calcio e in cui si possono ridurre le distanze. C'è spazio per muoversi".
Insigne può diventare un problema per il Napoli?
"Ma quale problema può essere Insigne... Chi paga 50-60 milioni per averlo? Io non credo affatto alla diatriba tra lui e De Laurentiis, mi pare più una questione teatrale per farlo passare come un colpo, non credo affatto che se ne vada".
De Laurentiis sta gestendo bene la situazione?
"Su questo lui è un mostro. Non parliamo di centri sportivi e dintorni, visto che il Napoli non ha strutture e quindi non può avere debiti, eppure guardate i risultati".
Si aspetta passi in avanti sulla questione stadio, o stadi, a Roma?
"Per fare un'opera pubblica bisogna sempre trovare chi la paga, almeno nella parte non dei cittadini. Non sono trattative facili, la politica di Roma ha cominciato negando le Olimpiadi e mi pare contraddittorio che chiedano alla Roma di fare lo stadio. Vedrete che lo faranno, se lo vogliono fare e tirano fuori i soldi".
Con Vlahovic che farebbe?
"Dipende da lui, eppure sembra sempre della Fiorentina la colpa. Il giocatore sta dicendo che resta, il suo procuratore no... Chi dice bugie? Personalmente, visto che ha mercato: o firma adesso un prolungamento del contratto oppure lo vendo e prendo Raspadori, oppure Scamacca, o qualunque altro. Basta si vedano i soldi, visto che quelli di Chiesa per esempio ancora non si sono visti. Mai essere schiavi di un giocatore, un'azienda non può rimanere ferma, deve andare avanti. Se, come leggo, Vlahovic chiede 6 milioni significa che vuole andare via, che qualcuno glieli darebbe. Allora lo cedi e ti concentri su chi arriva a sostituirlo".
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