Uno dei grandi protagonisti di Napoli-Bologna si chiama Insigne. Dopo il vantaggio iniziale a firma Fabian Ruiz, il capitano ha siglato la doppietta della sicurezza per la sua squadra. Entrambe le reti hanno assunto un coefficiente di difficoltà piuttosto alto. Non tanto dal punto di vista tecnico e tattico ma psicologico: due calci di rigore come gli ultimi due falliti dall'attaccante azzurro in campionato. Un ritorno sulla scena del delitto due settimane dopo, un déjà-vu però terminato diversamente. Una doppietta per fogare tutti i dubbi. Una prima volta. Questa sera "La leva calcistica della classe del ’68", indimenticabile brano di Francesco De Gregori, sembra essere stato scritto apposta per Lorenzo Insigne.
A PIENI VOTI
«Un giocatore lo vedi dal coraggio… » e no, il capitano non ha paura del dischetto
Il capitano ha affrontato e superato il passato recente
La vittoria di Insigne e Spalletti
I due errori consecutivi contro Fiorentina e Torino erano serviti a ben poco, anzi proprio a nulla. Sia Lorenzo Insigne che Luciano Spalletti avevano incassato ed erano andati avanti lungo le strade della concentrazione e della consapevolezza della propria forza. Tra ironia e lavoro, impegno e perseveranza, già contro il Legia Varsavia la Dea Bendata si è pentita di quanto si fosse sadicamente divertita nel giro di due settimane. Prima a Firenze poi addirittura in casa, davanti al proprio pubblico che sta coccolando un sogno in un silenzio inatteso ma saggio. Troppi professori avevano rimandato a posto Insigne con un sonoro 4. Altri lo avevano messo in castigo, spiegandogli da capo l'esercizio. Altri ancora lo avevano bocciato senza appello. Quel doppio fail consecutivo e l'amaro debutto sul dischetto contro il Venezia bruciavano certamente anche al suo diretto protagonista ma non quanto ai suoi esaminatori.
Ma in questa scuola rinnovata e intitolata "Napoli 2021/2022" le competenze per prendere le migliori decisioni spettano a chi siede in panchina e non in cattedra. E spettano soltanto a un Professore dalla lunga esperienza e dalla calma olimpica che ne ha viste di ogni, belle e brutte. Un cultore a livelli maniacali della passione calcistica, un funambolo della tattica. Ma anche un uomo ebbro di sentimenti e solidarietà, al quale interessa stabilire con i suoi ragazzi una sintonia prima di tutto umana senza la quale lavorare al meglio diventa impraticabile. Luciano Spalletti si è comportato esattamente così anche con uno degli studenti più qualificati e senza dubbio quello più discusso da tanti, troppi anni. Ha saputo tenerlo al riparo dalle tempeste che in passato lo avevano travolto e lo ha ricondotto a profitti eccezionali in brevissimo tempo. E questa sera la sua missione ha raggiunto un traguardo mai prima toccato.
Una "vendetta" da record
Proprio così. Per la prima volta in carriera Lorenzo Insigne ha realizzato una doppietta su rigore. Non ci poteva essere modo migliore per "architettare" la vendetta perfetta sul reiterarsi di un episodio fastidioso ma mai realmente pericoloso. In entrambe le circostanze il Campione d'Europa ha affidato alla potenza e all'angolo alla destra del portiere la sua "caccia alle streghe". Ha funzionato in un replay pressoché identico, dopo il quale la liberazione parziale della prodezza in Europa League si è trasformata in totale. Una splendida ricompensa alla generosità erculea di un ragazzo che ha appena trent'anni e soprattutto un contratto in scadenza tra otto mesi. Un condottiero che convive con la prospettiva meno serena all'interno dell'ambiente ma sacrifica le sue incertezze nel nome di una maturità ferrea e di un amore per la maglia che appartiene solo ai grandissimi.
Soltanto da due mesi la stagione ha preso inizio ma è in preda ad una magia che la fa assomigliare ad un'epopea molto più longeva. Una narrazione colma di avventure fantastiche che però dovranno scontrarsi con peripezie costanti prima di poter originare una leggenda. Il Napoli le assaporerà viaggio dopo viaggio sotto il mantello del mago Spalletti e con in testa il suo primo cavaliere, Lorenzo Insigne. Un colosso che in una sera autunnale ha chiuso un piccolo conto con freschi tormenti e adesso punta a rompere un incantesimo lungo decenni.
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