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Lorenzo Insigne (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
A Radio Marte, nel corso della trasmissione "Marte Sport Live", è intervenuto Antonio Ottaiano, ex agente di Lorenzo Insigne, che ha commentato la situazione del rinnovo del capitano del Napoli.
"Credo che Spalletti abbia portato consapevolezza della reale forza della squadra, che non va più in difficoltà quando ha un episodio non favorevole e non perde completamente la testa come accadeva l'anno scorso. Riprende a giocare come sa e sta ottenendo risultati. Alcune partite sono state tranquillamente ribaltate anche dopo momenti di difficoltà e questo è un aspetto molto importante. C'è anche maggiore copertura della difesa, questo la dice lunga sui miglioramenti lì e a centrocampo. A volte però ci vuole più cattiveria nel chiudere la partita. Un esempio è la partita di Europa League contro lo Spartak, probabilmente andava chiusa prima dell'espulsione di Mario Rui.
Ora è il Napoli di Osimhen più che di Insigne? Non esiste il "Napoli di", solo in una caso l'ho vista: con Maradona. Chiaramente ci sono calciatori che in un momento particolare danno di più o che dal punto di vista della presa d'atto del momento mostra maggiore personalità. Osimhen sta dando qualcosa di più dal punto di vista realizzativo ma non si prescinde dagli altri.
Rinnovo Insigne? Credo oramai il mercato italiano debba capire che qualche rapporto si può interrompere a scadenza. In Italia pare si faccia più fatica a capirlo. Non penso che la cosa vada a inficiare l'ambiente, a meno che non lo si faccia artatamente. Faccio un esempio più vicino a noi: non mi sembra che l'ambiente Milan sia stato minato dalla vicenda Donnarumma. La squadra è andata in Champions, facendo forse anche qualcosa in più. E il calciatore ha avuto un rendimento soddisfacente.
Non so perché a Napoli una cosa del genere non può accadere o non deve, eventualmente ci si indirizzasse verso questa soluzione. Non riesco a trovare elementi che possano indicare qualcosa di simile. Se c'è serenità nell'accettare la vicenda, non vedo come si possano minare le prestazioni. Io ho sempre detto: i matrimoni si fanno se ci sono le condizioni. Ho talmente fiducia nei calciatori e nelle società di calcio che se c'è un rapporto leale il tutto si può risolvere nel massimo dell'impegno e del risultato, andando avanti con professionalità".
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