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Iannone: “Spalletti ha creato aspettative sullo scudetto. Pairetto? Errore grave”

Domenico D'Ausilio

Antonio Iannone ha parlato a Radio Punto Nuovo, soffermandosi sulla stagione del Napoli di Spalletti e gli errori arbitrali

Antonio Iannone, ex arbitro, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Punto Nuovo, soffermandosi sulla stagione del Napolidi Spalletti e gli errori arbitrali.

Iannone sul Napoli di Spalletti

"Dopo Atalanta-Napoli il signor Spalletti in conferenza stampa diceva ci fossero le condizioni, per quanto visto, di poter rendere questo popolo felice. Alzando l’asticella, alzando gli obiettivi significava spostare l’attenzione sullo scudetto. Spalletti, manager della società, aggiorna la guidance dicendo ‘Siamo oltre gli obiettivi prefissati, quindi aggiorno il nostro obiettivo’. Quando lo si fa si creano delle aspettative e le aspettative generano interesse. L’azionista, che è il tifoso, in fiducia al manager e alla società – perché vinci a Bergamo, in Champions ci sei da inizio campionato – ti crede e ti concede fiducia. Investe su di te, viene allo stadio perché meriti fiducia. Dopo Fiorentina, Roma e il film horror di Empoli, gli azionisti, i tifosi si rendono conto che tutto è stato disatteso. Negli ambienti finanziari gli azionisti non ti credono più e vanno a vendere quello che loro avevano investito nella società. Il tifoso diserta lo stadio e contesta il tipo di operatività. Quando Spalletti in conferenza dice che è stato raggiunto l’obiettivo in realtà l’obiettivo è stato annullato da lui stesso quando ha voluto fissarne uno nuovo. La comunicazione è una cosa molto seria. Nessuno ha parlato di fallimento, non sognerei neanche di dirlo. Semplicemente Spalletti a Bergamo non doveva dire nulla in più restando ondivago sulla questione obiettivo. Invece si è assunto la responsabilità di fare quella comunicazione e dopo deve prendere atto che l’obiettivo iniziale non è più lo stesso".

Sugli errori abritrali

"Errore di Pairetto? Il più grave. Dall’AIA è stata presa una posizione netta. L’errore è grossolano, non più concepibile”.