00:21 min

ultimissime calcio napoli

Sabatini esalta Spalletti: “È un ottimo tecnico, ha una storia che parla da sé”

Edoardo Riccio

Ai microfoni di Radio Marte, Sandro Sabatini, giornalista, ha parlato del Napoli e della personalità di Luciano Spalletti, nuovo tecnico del club azzurro

Quest'oggi, ai microfoni di Radio Marte, Sandro Sabatini ha rilasciato alcune dichiarazioni sul Napoli e di Spalletti. Il giornalista, infatti, ha parlato anche di Elseid Hysaj, nuovo calciatore della Lazio, finito nell'occhio del ciclone per la citazione di una canzone.

Sabatini difende Hysaj: "Ha fatto quella citazione per La Casa di Carta"

Di seguito le parole rilasciate dal giornalista Sabatini:

Sul ritorno agli stadi

"Al 100% chi è vaccinato deve entrare. I presidenti fanno bene a dire questa cosa. Poi però leggo che allo Spezia nasce un focolaio perché 2 giocatori sono no vax e rabbrividisco. I giocatori dovrebbero essere i primi a fare dei ragionamenti sani".

Su Spalletti e sul mercato del Napoli

"A me dà molto fiducia, ha esperienza e ha una storia che parla per lui. Prima di esprimermi su previsioni sul Napoli io vorrei tanto sapere chi sarà il sacrificato del Napoli. Se parte Koulibaly è un conto, se parte Fabian Ruiz è un altro conto, se parte Zielinski un altro ancora.

Ho la sensazione che abbia un grosso mercato internazionale Di Lorenzo, alla fine potrebbe andare lui. Prima di fare previsioni vorrei essere trasportato al 22 agosto e capire con che squadra giocherà il campionato".

Sulla restaurazione della Juventus 

"La squadra sarà praticamente la stessa dell'anno scorso, poi vedremo cosa si verificherà durante l'anno. Facile dire che Bonucci e Chiellini sono i titolari quando entrambi hanno acciacchi. Facile dire che Pjanic è il titolare se torna. Ed è anche facile dire che Ronaldo va bene se resta. A me risulta che se Ronaldo si fosse presentato con una parvenza di offerta, la Juventus avrebbe volentieri decurtato i 31 milioni di ingaggio a bilancio".

Su Hysaj

"Non ne faccio un discorso politico ma Bella Ciao non è una canzone di sinistra, appartiene all'Italia tanto quanto i colori della bandiera italiana. Questo ragazzo albanese la cantava per via de La Casa di Carta. C'è un problema di cattiveria, di maleducazione e di ignoranza sui social che a me mette tristezza, imbarazzo e rabbia".