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L'ex calciatore ed attuale procuratore legato anche a MarekHamsik, Martin Petras, ha rilasciato un'intervista a Europa Calcio sul mondo Napoli.
Di seguito le dichiarazioni del membro dell'entourage di Marek Hamsik Martin Petras a Europa Calcio:
"Seguo da sempre gli azzurri. Va detto che la squadra sta proseguendo un bel percorso iniziato lo scorso anno. Il processo di maturazione è visibile, quando sento parlare di “miracolo” sorrido perché, nel calcio, i miracoli non esistono. È una squadra costruita con cura nei dettagli grazie all’opera di un bravissimo direttore sportivo come Cristiano Giuntoli".
"Quel Napoli era bellissimo da vedere ma aveva un limite: la panchina corta. Ricordo ancora il concetto di “titolarissimi”, 12-13 elementi di assoluta qualità ed il resto non al loro stesso livello qualitativo. Va sottolineato a tal fine il grandissimo lavoro svolto da Giuntoli, un dirigente che non ha paura di esplorare campionati diversi".
"Ho detto del percorso che sta facendo la squadra, un percorso iniziato lo scorso anno e guardate il Milan, il cui cammino con Pioli ha portato alla conquista dello Scudetto. A proposito: gran bella partita Milan-Napoli. Spalletti e Pioli sono due allenatori in grado di dare un’idea di gioco ed un’impronta tattica visibile alla propria squadra. La strada è molto lunga, l’esperienza insegna. Il campionato italiano è difficile, serviranno continuità di rendimento e risultati. I calciatori che sono arrivati sono quelli giusti, la rosa è più di qualità rispetto agli scorsi anni".
"L’investimento effettuato dal club per Lobotka sta dando i suoi frutti. E sono felice anche per il ragazzo: è in pianta stabile con la Nazionale, un calciatore che sta dimostrando il suo valore. Non voglio arrivare a dire che sia indispensabile per questo Napoli, ma certamente sta mostrando la sua importanza nello scacchiere tattico di Spalletti. L’ambientamento in un nuovo contesto è sempre una questione soggettiva, non esiste una formula magica d’inserimento all’interno di una nuova squadra. Lobotka arrivava da un calcio diverso come quello spagnolo, anche la metodologia degli allenamenti può variare da nazione a nazione. Ha avuto bisogno dei suoi tempi ma guardatelo adesso: ora è il miglior Lobotka, ricorda proprio quello visto in Spagna, quando sulle sue tracce c’era l’Inter. Durante la partita ruba palloni, riparte, accelera. Sta bene fisicamente ma anche mentalmente, è un calciatore maturato tantissimo".
"L’ho visto proprio qualche giorno fa, a Budapest, quando ha giocato in Europa League con il suo Trabzonspor. Abbiamo preso un caffè e parlato a lungo. Si diverte e sta bene, diciamo che se la sta godendo. In estate è anche tornato a Napoli, dove ha casa. Lui tornerà sempre a Napoli. Magari per festeggiare qualcosa, chi può dirlo…"
"Oggi tutti parlano di Kvaratskhelia. Eppure, quando feci il suo nome in Italia, i club a cui lo proposi mi risposero: e chi è? La rosa del Napoli è profonda e valida, oggi, in tutti gli elementi".
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