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Il Guerin sportivo sul rapporto difficile tra il Napoli e “i suoi figli”

Giovanni Ibello

Il Guerin sportivo sul rapporto difficile tra il Napoli e i suoi figli

Conoscete il Guerin Sportivo? Ma certo, chi non lo conosce... parliamo di un giornale di critica sportiva fondato nel 1912, un organo di informazione che ha letteralmente fatto la storia della narrazione sportiva in Italia. I colleghi della rivista hanno dedicato un lungo articolo a Lorenzo Insigne dal titolo "Insigne e il Napoli senza napoletani".  Hanno analizzato il rapporto complesso tra il Napoli e i giocatori figli di questa città. Ecco quanto raccolto da CalcioNapoli1926.it:

Il Guerin Sportivo su Napoli e su Insigne

"Siccome in pochi sono profeti in patria, soprattutto nel calcio italiano e questo al di là della sentenza Bosman, è scontato notare la rarità di uno come Insigne. Ma fa ancora più impressione notare che dei giocatori napoletani in attività quasi nessuno sia transitato dal settore giovanile del Napoli. Non l'ha fatto Donnarumma, non l'ha fatto Immobile, non l'ha fatto Quagliarella, non l'ha fatto Criscito, non l'ha fatto Mandragora, non l'ha fatto D'Ambrosio. Va bene non giocare in Serie A con la maglia del Napoli, perché a volte la carriera dipende dalle opportunità del momento, ma come è possibile che calciatori che hanno poi giocato in Nazionale non siano stati ritenuti degni del settore giovanile del Napoli? O magari non ci sono voluti andare loro...

Lo stesso Insigne, che nel Napoli ci è entrato a 15 anni, non ci sarebbe mai tornato se non avesse incontrato sulla sua strada Zeman, prima al Foggia e poi al Pescara. Per questo la sua partenza sarebbe una sconfitta un po' per tutti. Sarebbe la partenza di un modello per tanti ragazzi che a Napoli e provincia cominciano a giocare al calcio, di uno in cui la gente si possa identificare e che nell'ultimo decennio ha dato tanto. Dietro al tiro a giro c'è di più".

Il messaggio del Guerin è chiaro: "La storia fra il club di De Laurentiis ed il suo capitano è forse avviata verso la fine, confermando il luogo comune sui profeti in patria. Che in questa città sembra addirittura più forte...".