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FIGC, Gravina: “Condivido l’amarezza di Ancelotti sugli insulti, ma se fermiamo le partite diventiamo schiavi”

Redazione

Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, ha parlato della problematica degli insulti negli stadi

Nel corso del convegno a Coverciano sull'esperienza degli allenatori italiani all'estero, Carlo Ancelotti ha parlato del comportamento dei tifosi allo stadio, giudicando gli insulti come gravi a tal punto che probabilmente sarebbe necessario fermare le partite.

In merito ha parlato quest'oggi Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio. Di seguito le sue parole riportate dall'ANSA: "Condivido l'amarezza di Ancelotti, di tanti italiani e di tanti sportivi, ma dobbiamo stare attenti perché poi corriamo il rischio di diventare prigionieri di quel gruppetto di soggetti che con qualche coro hanno la forza di non far giocare nessuna partita.

E' un problema di educazione, dobbiamo fare in modo che capiscano che sono maleducati, devono stare fuori dal nostro mondo, ma non gli dobbiamo dare forza né renderli credibili. Il fatto che uno, o pochissimi soggetti, determinino la capacità di poter sospendere la gara è un grossissimo rischio che non possiamo correre".