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(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
L'economista Alessandro Giudice ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a Radio Punto Nuovo sui temi attuali in casa azzurra. A seguire le sue principali parole
"Il discorso Fair Play Finanziario vale per l'Inter, ma anche Juventus, Roma e altri club. Ometto il Milan che con un piano di pareggio di bilanci non rientra in questa situazione. Le lettere sono abbastanza teoriche perché il fair play finanziario è ormai defunto. Il FPF ha prodotto degli sconquassi nei bilanci dei club. Solo una parte è attribuibile al Covid. Il grosso delle perdite è dato dal fatto che si scambiavano calciatori il cui valore è precipitato e questo ha fatto sì che improvvisamente le società non si sono trovate la voce plusvalenze in bilancio. È un doping amministrativo? In un certo senso sì. L'Inter ha fatto investimenti come se non ci fosse un domani, in una situazione già critica senza modificare la propria attività sul mercato. L'Inter ha mantenuto una linea di galleggiamento cedendo giocatori come Lukaku e Hakimi ma l'ossatura di quella squadra è stata costruita con il ricorso massiccio a investimenti che il club non poteva permettersi. Gran parte dei ricavi veniva dai fondi asiatici. Ma sono finiti i tempi in cui si comprava e basta. Gazprom? Nella UEFA prevale il fastidio di aver perso uno sponsor. Ho più ammirazione per un club come lo Schalke 04 che di colpo ha rinunciato a Gazprom senza che nessuno gliel'avesse chiesto. L'hanno fatto prontamente, prima della UEFA. Per un club tutto sommato piccolo, rinunciare al main sponsor dalla sera alla mattina, non è una cosa semplice. Sanzioni per l'Inter? L'articolo del codice di giustizia federale prevede una penalizzazione di punti in classifica. Mi pare siano però un po' troppi i club coinvolti. Che fai? Sanzioni mezzo campionato? Sarà molto interessante sapere come andrà a finire. Non vorrei essere nei panni degli organi federali. La FIGC non ha potuto fare più finta di niente".
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