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Giudice: “Momento di scarsa competitività del calcio italiano. Milan? Resta Elliott”

Tony Sarnataro

L'economista Alessandro Giudice ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a Radio Punto Nuovo sui temi attuali  del calcio italiano

L'economista Alessandro Giudice ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a Radio Punto Nuovo sui temi attuali  del calcio italiano. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Giudice

“Decreto Crescita? Non era stato concepito per aiutare i club o fargli pagare meno i calciatori. Era nato per favorire il rientro in Italia dei cervelli, cioè di quelle persone andate all’estero dove venivano meglio pagate e valorizzate ma sostenute economicamente negli studi iniziali in Italia favorendo dunque il PIL estero. La domanda era: come farli rientrare in Italia? Questo era lo spirito della norma. È arrivato ai calciatori perché i club hanno iniziato a sfruttare la normativa, che è per tutti e non si possono discriminare determinate categorie".

Crisi calcio italiano

"Questo ha consentito i club di farne uno strumento. Poi si è inserito anche in un momento di scarsa competitività del calcio italiano e quindi consentiva di attrarre qualche campione a un costo inferiore. Ci ritroviamo non solo le rose piene di stranieri, ma addirittura i vivai. Una soglia di 2 milioni sarebbe stata migliore, non ci sono top player in Serie A che costano meno. Dal punto di vista della competitività non avrebbe influito e avrebbe tutelato una fascia di calciatori italiano che oggi sono al di sotto di quella soglia. Al momento teniamoci questa e poi in futuro vedremo. Cessione Milan? La butto lì, se lo tiene Elliott”.