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NAPOLI - Le prove e gli esperimenti sono finiti. Adesso Ancelotti avrà più chiara la situazione dopo quattro partite e nove punti in classifica, conditi da un po’ di confusione e da tanti se e da tanti ma: non male tuttavia il bilancino della fase di partenza, da migliorare in proiezione immediata attraverso scelte e decisioni in un certo senso definitive in ragione delle forze a disposizione. Insomma dopo tanti esperimenti è il momento di chiudere il cerchio e di varare il migliore Napoli possibile, un argomento che chiama in causa il timoniere azzurro che finora ha avuto modo di rendersi conto di pregi e difetti dei singoli e dell’intera squadra.
In realtà sul piano strettamente tecnico occorre assoluta chiarezza. E tocca naturalmente ad Ancelotti sciogliere alcuni dubbi. Quali sono? Sono sotto gli occhi di tutti ed argomento di grande dibattito dall’inizio della stagione. Primo tra gli altri quello che riguarda il capitano Hamsik. Lo slovacco è da riportare sulla trequarti nel suo vero ruolo di mezzala d’attacco in concorrenza con Zielinski o da utilizzare ancora nella regia di centrocampo dove per la verità non ha brillato e dove non ha brillato nemmeno Diawara? Più lucido e produttivo Fabian Ruiz, visto finalmente all’opera, ma diviso tra il ruolo di mediano ed in qualche circostanza da centrocampista avanzato, come si è visto nella prima parte del match di Champions contro la Stella Rossa.
Ma c’è anche da chiarire il ruolo di Insigne, da utilizzare da seconda punta alle spalle del centrale offensivo o da riportare sulla fascia sinistra dove ha sempre giocato? Un altro quesito riguarda proprio la prima linea dove Mertens sgomita per un posto in concorrenza con Milik che finora non ha convinto. Ed è proprio la prima linea ad alimentare i pensieri e le riflessioni di Ancelotti: nelle ultime due partite il Napoli ha segnato soltanto un gol e se vogliamo dirla tutta, il vero problema emerso con maggiore evidenza nel match con la Stella Rossa, riguarda soprattutto l’attacco, incapace di andare a rete in una partita in realtà dominata dagli azzurri, pur se in uno sterile possesso palla mai sbocciato in azioni di gioco risolutive, un’incapacità che si è tradotta in un risultato nefasto, il pareggio, in un girone molto molto complicato.
La mano di Ancelotti dovrà tra l’altro sgombrare qualche nuvoletta in chiaroscuro che si è formata nel cielo azzurro e che riguarda le scelte. C’è chi ritiene di meritare l’antico ruolo di titolarissimo, forse per meriti acquisiti, e che scalpita vivendo una situazione di incertezza e di sofferenza personale. Tutto sommato normale amministrazione nella fase iniziale della stagione in cui il tecnico ha già espresso la sua filosofia, indicando la direzione di marcia: “Bisogna remare tutti insieme dalla stessa parte”. Soltanto così il Napoli potrà trovare la sua vera nuova identità, inseguita in questo primo approccio della nuova stagione. Gianfranco Lucariello Napoli Magazine.
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