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(Photo by SSC NAPOLI via Getty Images)
Giacomo Tedesco, ex calciatore, è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radioper dire la sua su Napoli-Salernitana e su altre questioni riguardanti gli azzurri. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni.
Sulla sua attività dopo aver appeso gli scarpini al chiodo
"Al momento alleno i ragazzini a livello individuale. Mi piace vedere la crescita e la voglia che ci mettono per riuscire a giocare a calcio. Alla loro età la cosa importante è la passione, il divertimento e il rispetto. Queste sono le tre componenti, non è importante vincere o perdere una partita, queste sono cose che vengono dopo, quando solo i più bravi o i più talentuosi riusciranno a giocare a determinati livelli. Quando ero piccolo il mio idolo era Nicola Berti, ho sempre seguito lui. Sono riuscito a giocare tanto tempo in Serie A. Gli esempi da seguire sono quelli di Totti, Maldini e Nesta per fare tre nomi, loro sono icone del calcio".
Sulla situazione di Insigne
"Ho sperato fino all’ultimo potesse rimanere al Napoli. I tifosi lo amano, andando a giocare in Mls il calcio italiano perdere un altro campione".
Su Napoli-Salernitana
"Sulla carta il Napoli è molto favorito. La Salernitana è molto rimaneggiata per via del Covid e non sta giocando bene. Gli azzurri invece stanno vivendo un ottimo momento, sia a livello di prestazioni che di risultati. Il derby è una gara a sé, si carica da sola. I giocatori vorranno dare una gioia ai loro tifosi. Mi auguro che sia una grande partita, lo merita tutta la Regione".
Sulla lotta al vertice in Serie A
"Il campionato è ancora lungo, può succedere ancora di tutto. Il Napoli può risucchiare qualche punto al Milan nelle prossime due gare visto il calendario. Io guardo ancora anche all'Inter, se i nerazzurri fanno qualche passo falso io sono convinto che gli uomini di Spalletti sapranno approfittarne".
Su Dries Mertens
"La sua classe è un qualcosa di innato ma resta il fatto che bisogna comunque allenarti e migliorarti. Il talento da solo non basta, ci vuole costanza e perseveranza nel volersi migliorare. Personalmente sono riuscito a fare nove stagioni di Serie A nel momento in cui sono migliorato a livello tecnico. Fino a 27 anni avevo lacune con il piede destro, quando sono riuscito a sistemare quello che era un mio punto debole, ho giocato con costanza nel massimo campionato italiano".
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