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Ghoulam: “Questo Napoli è una famiglia. Algeria? Accusato di essermi iniettato un virus”

Redazione

Ghoulam a Le Buteur: "Questo Napoli è una famiglia. Algeria? Accusato di essermi iniettato un virus"

Faouzi Ghoulam, terzino sinistro del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Le Buteur, giornale algerino, ecco quanto evidenziato:

Sul suo morale dopo il nuovo infortunio: "Siamo credenti, dobbiamo accettarlo. Andiamo avanti, ora dobbiamo avere pazienza, occuparci di guarire e soprattutto lavorare per cercare di tornare il prima possibile".

Sulla reazione dei compagni di squadra: "Questo non mi sorprende dai miei compagni di squadra. A Napoli si è formata una famiglia. Come ho detto, sono tranquillo perché ho al mio fianco straordinari compagni di squadra che mi sostengono. Mi dà la forza di tornare il prima possibile".

Sullo scudetto:"Questa è una parola che non pronunciamo qui a Napoli perché sono superstiziosi. Io sono un credente, non mi preoccupo, ma rispetto i sostenitori di questo grande club, evito di pronunciarlo nelle mie dichiarazioni".

Su Ounas:"Ero un po' dispiaciuto con lui perché non mi chiamò all'inizio prima di questa avventura ma sapevo che sarebbe arrivato a Napoli avrei voluto mi avesse chiamato un po' prima. E’ stata una scelta eccellente per Adam.Se vince a Napoli diventerà presto uno dei migliori giocatori in Italia e in Europa. Gli abbiamo consigliato come gestire la sua carriera, tutti sanno che è un giocatore di talento. Cerco di aiutarlo come posso, con Khalidou, Mertens e cerchiamo di farlo inserire perché penso che abbia un grande futuro davanti".

Sulla nazionale algerina:"Innanzitutto, sono una persona che non parla molto con i media perché preferisco esprimermi sul campo. Questo mi ferisce a volte perché nessuno può negare che ci siano due categorie in Algeria. Ci sono quelli che ti portano e riconoscono il tuo lavoro e altri che sono lì solo per cercare di offuscare la tua immagine. Questo è un po' il rovescio della medaglia! Non posso tollerare che si tocchino i miei genitori e la mia famiglia perché mi colpisce direttamente, e mi fa molto male. Poi quando si toccano i tuoi genitori, la persona, gratuitamente, è difficile da sopportare. Per esempio, ho letto che avrei simulato la mia malattia e che mi ero iniettato un virus influenzale, ma come puoi tollerare queste cose? Francamente, hai una sola risposta se non la cattiveria gratuita".

Foto SSCN