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L ex arbitro Claudio Gavillucci, allontanato definitivamente dall’Aia, ha parlato sulle colonne del Corriere dello Sport. L'ex fischietto è rimasto nelle menti dei tifosi azzurri soprattutto per aver interrotto un Sampdoria-Napoli balzato alla cronaca, purtroppo, per incessanti cori razzisti piovuti dalle curve doriane. Ecco quanto dichiarato:
"Penultima di campionato, Samp-Napoli, quella sospesa per razzismo. C’era Rizzoli, mi fece capire che avrei diretto anche la domenica successiva, fra l’altro Udinese-Bologna, che aveva ancora un valore per la salvezza. Quale logica c’è nel mandare un arbitro “non tecnicamente all’altezza” ad arbitrare una partita con interessi così importante? Sarebbe stata la mia 50esima in A, un traguardo che quella sera festeggiai fino a tardi con lui e la mia sestina. Secondo lei, potevo avere sentore di essere dismesso?.
La verità, o quella che penso sia la verità, è che non si può credere alle "motivate scelte tecniche". Ci sono gli atti che parlano, le relazioni di tutti gli arbitri che ho avuto (solo dopo aver fatto causa) un’ora dopo aver perso al Coni, eppure li avevo chiesti a dicembre. Se quella sospensione abbia influito, non posso e non voglio crederci. Anche se è stupefacente come abbiano cambiato un protocollo Uefa/Fifa dopo l’ultimo Inter-Napoli. Ormai la mano sul fuoco non la metto più su nulla o nessuno. Comunque sia feci la cosa giusta questi cori erano vergognosi e dovevano cessare, lo rifarei altre cento volte. La risposta di Nicchi? L’arbitraggio va preso come un hobby, ora ne troverai altri".
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