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Gennaro Gattuso, (Photo by Francesco Pecoraro via Getty Images)
Alfredo Pedullà, noto giornalista di Sportitialia nonché esperto di mercato, ha scritto un lungo articolo sul suo sito ufficiale in cui ripercorre un po' tutte le tappe della crisi del Napoli ed "esorta" il patron azzurro De Laurentiis a esonerare Gattuso se non è convinto dell'operato del tecnico calabrese. Inoltre, l'esperto - a differenza di altre autorevoli fonti - ritiene che ad oggi, parlare di rinnovo sia fantascientifico.
Pare infatti che De Laurentiis stia già sentendo altri allenatori e che anche la posizione di Giuntoli sia a rischio (lo ha riferito lo stesso Pedullà a Sportitalia nel corso della trasmissione Speciale Calciomercati). Ecco un estratto dell'articolo ripreso dalla nostra redazione (clicca qui se vuoi leggere il pezzo completo): "Rino Gattuso crede di aver fatto un lavoro con grande dignità alla guida del Napoli. Al netto di qualche speculazione mediatica da parte di chi il giorno prima è a Roma e il giorno dopo spara sentenze… telecomandate in tv: “Gattuso si dimetta, De Laurentiis licenzi Giuntoli e Pompilio”.
Per quanto riguarda il rinnovo, ci viene da sorridere se pensiamo a chi lo aveva annunciato pochi giorni fa in simultanea con quello di Simone Inzaghi. Oggi parlare di rinnovo è fantascienza, il rapporto non è più diretto, anzi oggi non c’è più un rapporto. Fino a 15 giorni fa i contratti erano in mano agli avvocati per la definitiva liberatoria, scadenza 2023 senza penali o tagliole, poi sono successe altre cose – alcune gravi – che hanno interrotto un idillio che non può funzionare soltanto e parole.
La morale è semplice: De Laurentiis non è contento di Gattuso? Lo esoneri anche a dieci minuti dalla partita di domani sera contro lo Spezia, quarti di finale di Coppa Italia. Non si può vivere soltanto di dimissioni, non si possono utilizzare altri “microfoni”, bisogna agire senza fare troppi calcoli. E forse sarebbe una liberazione per tutti, non soltanto per De Laurentiis. Ma il passo tocca a De Laurentiis, senza perdere ancora troppo tempo.
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